Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. Di conseguenza gli impianti di rifornimento carburanti semplicemente cominceranno a chiudere: da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali; e, via via, tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria.

Ad annunciarlo sono in una nota congiunta Faib (Confesercenti), Fegica (Cisl), Figisc/Anisa (Confcommercio), una nota rilanciata poco fa dall’ANSA.

Correremo il rischio dell’impopolarità e dei facili strali lanciati da comode poltrone, – proseguono le tre sigle – ma davvero non abbiamo né voglia, né la forza per spiegare o convincere delle solari ragioni che ci sostengono. Chi volesse approfondire può chiedere conto a Governo, concessionari autostradali, compagnie petrolifere e retisti indipendenti: a ciascuno di essi compete fare per intero la propria parte se si vuole assicurare la distribuzione di benzina e gasolio.