Oggi inizia la fantomatica #FaseDue anche qui, in Penisola Sorrentina. E di una visione d’insieme, per i nostri comuni racchiusi in pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro, nemmeno l’ombra.

La gestione dell’#emergenza non lascia presagire nulla di buono. Non è pessimismo, né critica cronica. È semplicemente una presa di coscienza del poco coordinamento e della totale assenza di dialogo tra le varie realtà comunali.

Ma noi peninsulari, purtroppo, siamo abituati a questo clima di diffidenza ed egoismo, per cui si mettono davanti interessi particolari e antipatie decennali senza pensare al bene della comunità intera. Perché è così, siamo un’unica comunità qui in Penisola, con tante sfumature e tradizioni diverse da conservare, ma pur sempre una realtà unica accomunata dagli stessi problemi e le stesse difficoltà. Guardando la gestione di questi mesi mi viene da dire che è stata un’occasione persa per cominciare a ragionare d’insieme.

Avevamo tante risorse – economiche e umane – ma quasi nessuna è stata messa a sistema. Avevamo iniziato a mappare il contagio con il progetto Covid Map Penisola sorrentina, e siamo riusciti a renderlo meno efficace con la mancata partecipazione di alcuni Comuni. Avevamo l’occasione di uscire forti e uniti da questa crisi, presentandoci come realtà turistica unica, proponendoci come best practice ma, come sempre, i nostri vicini della Costiera Amalfitana riescono a fare massa critica meglio di noi.

Voi come la immaginate la Penisola Futura? Io sono preoccupato, ma so che nulla è perduto. Sono preoccupato per i giovani che hanno investito, sono preoccupato per i lavoratori stagionali che ora vagano senza una direzione, in attesa di qualcuno che prenda la responsabilità di tutelare le loro famiglie. Sono preoccupato per i piccoli imprenditori che vivono di indotto turistico, che di solito si ammazzano di lavoro durante la stagione estiva per mettere da parte quelle risorse che, poi, gli permettono di vivere in pace durante l’inverno. Questa volta, probabilmente, non sarà così e il fieno in cascina non credo basterà.

Ora direte, perchè pensi che nulla sia perduto? Perché ho parlato con tante persone in questi giorni, so che c’è una parte di società viva che sta combattendo, che non aspetta solo l’assistenzialismo, che non aspetta la nascita di una leadership peninsulare che metta tutti seduti a un tavolo, anche perchè se non è successo ora difficilmente succederà in futuro. Ho parlato con piccoli gruppi di persone che stanno provando a sostituirsi a chi dovrebbe darci una direzione. Serve organizzazione, scalabile su tutti i settori e i temi che dovremo affrontare a breve. Quell’organizzazione che è alla base della comunità umana e che ci ha permesso di diventare quello che siamo. Esseri consapevoli. In questo caso consapevoli del fatto che nessuno ha uno straccio di indizio di dove ci stavamo dirigendo con così tanta fretta e bisogna fermarsi, ragionare e riprogettare il Mondo Nuovo  post CoronaVirus.