Sulle scuole fa sul serio il Governo Draghi, così dopo aver presentato e vinto il ricorso al TAR contro l’ordinanza del Governatore Vincenzo De Luca che disponeva la chiusura delle scuole in Campania, ha subito sguinzagliato i Prefetti che hanno provveduto a richiamare all’ordine quei Sindaci disobbedienti che avevano provveduto con proprie ordinanze a resuscitare l’ordinanza sospesa di De Luca e quindi a tenere ugualmente chiuse le scuole.

Tra i Sindaci disobbedienti anche il metese Giuseppe Tito che, in una lunga diretta facebook trasmessa nella giornata di ieri, aveva annunciato al suo popolo entusiasta che lui sostanzialmente se ne fregava altamente della linea del Governo e quindi che avrebbe tenuto ugualmente le scuole chiuse.

A stretto giro però è arrivato il cartellino giallo da parte Prefetto di Napoli Claudio Palomba, che con una nota recapitata a tutti i Comuni della Provincia, ha fatto sapere che, essendo la materia in questione ampiamente regolamentata dalla normativa statale anche le ordinanze sindacali contingibili ed urgenti hanno uno spazio davvero ristretto.

In particolare, scrive il Prefetto nella sua nota…

…la concreta possibilità di intervento ulteriore su base substatuale resta confinata alle ipotesi residuali, di necessità, ravvisabili nei casi in cui circostanze, non previste e non prevedibili, impongano l’improcastinabile adozione di misure straordinarie finalizzate a fronteggiare idoneamente, con carattere di ineludibilità. situazione di emergenza-urgenza.

Il Prefetto conclude la sua nota invitando i Primi cittadini ad informarlo circa le decisioni adottate, per la serie…

…Occhio che vi osservo.

Ora però che succede a Meta?

L’ordinanza firmata da Tito, che ha disposto la chiusura delle scuole fino al 14 gennaio prossimo, presenta effettivamente più di un deficit, per cui sembra non essere in linea con quanto raccomandato dal Prefetto.

Generico, infatti, appare il richiamo all’aumento della curva dei contagi (di pochi punti percentuale al di sopra del dato regionale) ed ancor più quello sui ricoveri ospedalieri che, fortunatamente sul nostro territorio non fa registrare al momento dati allarmanti. Del tutto fuori luogo poi si mostra la motivazione circa la necessità di procedere alla sanificazione dei plessi scolastici dopo un mese di chiusura dovuta alle festività natalizie.

Per cui crediamo che o Tito a stretto giro corre ai ripari ed aggiusta il tiro o il rischio che il cartellino giallo svantagliatogli sotto al naso dal Prefetto diventi rosso è più che elevato.