Il lavoro del Clan di Bertoldo che segue, che probabilmente potrebbe essere l’ultimo per un bel po’, è sconsigliato vivamente a: buonisti, filogovernativi e likeapprescindere.

Se rientrate in quelle categorie, fermatevi qui.

Grazie

jp

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Era l’11 marzo scorso, quando sul quotidiano Il Mattino veniva pubblicato un articolo, a firma del giornalista Antonino Siniscalchi, in cui si parlava di un appello dei residenti finalizzato a far riaprire la Clinica San Michele.

Siniscalchi, nel suo pezzo riportava anche le parole del Sindaco di Piano di Sorrento Vincenzo Iaccarino (quelle evidenziate in rosse). Iaccarino definiva l’operazione una…

…ipotesi remota.

Alla data dell’11 marzo per Iaccarino erano altre le priorità.

Qualche giorno dopo, quella ipotesi remota diventava addirittura un’impossibilità…

Era con queste altre parole, infatti, che sempre il Sindaco Vincenzo Iaccarino liquidava via facebook un cittadino che gli chiedeva di valutare l’ipotesi di utilizzare la struttura in disuso della Clinica San Michele per questo periodo di emergenza.

Una risposta perentoria, quella di Iaccarino, datata solo venerdì 20 marzo scorso: appena quattro giorni fa.

Non idonea per la gestione di questa emergenza.

Ieri, all’improvviso, la scena cambiava e Iaccarino a furor di popolo annunciava:

Non solo si era convinto quindi, ma addirittura si era fatto promotore presso il proprietario della struttura, il dottor Franco Cirillo a manifestare all’ASL NA 3 SUD…

…la disponibilità a rendere funzionale la struttura.

Cosa sarà mai accaduto in questi tre intensi giorni da spingere Iaccarino a tornare sui suoi passi?

Per capirlo dobbiamo fare un passo indietro.

Dopo l’articolo pubblicato dal quotidiano Il Mattino, il 17 marzo a rilanciare la proposta della riapertura della clinica era un altro personaggio politico: l’ex Sindaco di Sorrento Marco Fiorentino:

Fiorentino invitava tutti i Sindaci della Penisola, ed in primis proprio Iaccarino, ad attivarsi presso le Autorità sanitarie e la Regione Campania. La risposta di Iaccarino, nonostante i buoni rapporti con lo stesso Fiorentino, era picche. Non diversa da quella data al cittadino sul suo profilo facebook.

Intanto, su un altro tavolo si giocava un’altra partita. L’ASL aveva chiesto ai titolari di strutture private la disponibilità di posti letto. L’azienda sanitaria aveva scritto quindi anche al dottor Cirillo, il proprietario della Clinica San Michele. Cirillo, però, non è solo il proprietario della Clinica San Michele, ma anche di un’altra struttura privata: la clinica Maria Rosaria che ha sede a Pompei. E’ proprio in questa veste che Cirillo era stato coinvolto dall’ASL che sostanzialmente gli aveva chiesto quanti posti letto avrebbe potuto mettere a disposizione per l’emergenza nella clinica di Pompei. Cirillo aveva si  offerto la sua disponibilità in termini di posti letto, ma aveva anche fatto presente che era proprietario di un’altra struttura a Piano di Sorrento capace di ospitare 40 pazienti, in buon condizioni ma priva di attrezzature.

Iaccarino, insomma non c’entrava ancora un bel niente. Cirillo all’ASL aveva già scritto prima e su sollecitazione proprio dell’ASL. Anche perché, quando avveniva questo scambio di PEC tra ASL e Cirillo, Iaccarino pensava sempre che la Clinica San Michele non era idonea…

…per la gestione di questa emergenza.

In effetti, non aveva neanche torto il Sindaco Iaccarino. Quella struttura, per l’impossibilità di ottenere il convenzionamento, è chiusa dal 2012.

Otto anni.

Tanto è che ad oggi…

…I posti letto disponibili a malati positivi o in via di guarigione da Coronavirus vanno dagli attuali quaranta ai sessanta. Resta da allestire il reparto radiologia (Tac) e tutto quanto occorre ad una normale degenza.

Come dichiarato dallo stesso dottor Cirillo in un articolo pubblicato dallo Strillo della Penisola proprio oggi. In quello stesso articolo Cirillo, per la verità, ha riconosciuto di aver ricevuto il famoso invito da Iaccarino. Un invito a questo punto postumo avvenuto tra il 20 ed il 23, durante il periodo di “conversione” di Iaccarino.

Chiaro come il sole, a questo punto, che il Sindaco Vincenzo Iaccarino abbia provato a mettere il cappello su una iniziativa nata altrove, ma che avrebbe potuto fargli guadagnar un bel po’ di like sui social, in un momento in cui molti si stavano lamentando della sua gestione della vicenda marittimi.

Fin qui sarebbe stata anche tollerabile la trovata. Siamo sempre in politica. Il problema è un altro. Iaccarino ha così prestato il fianco ad un’operazione francamente non molto convincente.

Già perché come precisato dallo stesso dottor Cirillo:

Siamo in attesa dell’Ok della Regione. In meno di un mese la clinica potrebbe riaprire i battenti.

Infatti, proprio nelle prossime ore in Regione è previsto un incontro importante. Forse decisivo. Il famoso “Ok” a cui si riferisce Cirillo. Si dovranno valutare le disponibilità di posti letto offerte dalle strutture private, comprese quelle della clinica pompeiana di Cirillo, ma si potrebbe valutare anche  il via libera alla San Michele.

Insomma, la Regione, dando il via libera, si accollerebbe l’onere finanziario di rendere funzionale l’immobile che fra circa un mese potrebbe diventare operativo.

E dopo?

Passata l’emergenza?

Perché prima o poi l’emergenza passerà, anzi ci auguriamo tutti che tra un mese saremo finalmente sulla buona strada, quindi?

Siccome siamo sempre un po’ cattivi questa volta il quindi non lo abbiamo voluto fare noi ed abbiamo chiesto un parere ai Consiglieri comunali di Piano di Sorrento Antonio D’Aniello e Salvatore Mare. Consiglieri di opposizione sì, ma non certo dei pazzi squinternati come noi del Clan.

Ecco cosa ci hanno risposto:

La collaborazione non può essere scambiata per complicità. La nostra opposizione è stata sinora accondiscendente perché è il caso di legittimare l’istituzione comunale, seppure l’operato non sia stato finora completamente condivisibile. La paventata operazione Clinica San Michele, formalizzata dal nostro Sindaco con la richiesta scritta al Governatore De Luca, ci lascia perplessi per tempi e modalità. La Clinica, di proprietà privata, risulta inattiva da ben otto anni e il ripristino dei locali richiederebbe tempi che evidentemente potranno protrarsi ben oltre l’emergenza COVID19. Si renderà inoltre necessario dotare la struttura di tutte le apparecchiature mediche del caso, ventilatori polmonari, quindi terapia intensiva e d’isolamento. Ma il dato che perplime maggiormente è che il tutto avverrebbe in una struttura privata e che tale resterà, con fondi pubblici. In conclusione, non ci appare come un’operazione trasparente. Ci sono cliniche private sul territorio campano già operative: forse è il caso di rivolgersi a quelle strutture.

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Buona sera e arrivederci a quando questa emergenza sarà finita. Voi intanto continuate a restare a casa e, se avvertite sintomi compatibili con quelli del virus, chiamate i numeri che vi hanno indicato i vostri Comuni.

Non esitate.

Non abbiate paura.

Non pensate che sia uno scuorno.

Insomma nun facite ‘e sciem’.

Questa guerra la vinceremo.

Clan di Bertoldo