C’è un termine in politica che mal tollero perché abusato. Perché viene gettato generalmente a sproposito quando ci si trova ad affrontare questioni spinose: strumentalizzazione.

Utilizzare e raccontare, esaltandolo, un fatto o un accadimento per propri fini, scopi o interessi. Stasera, però, al termine di una giornata letteralmente pesante (avviso i contatti: “mi girano”), ho aperto Facebook. Ho letto il messaggino di una amica, che mi segnalava un post.

Così ho trovato una applicazione calzante.

Perfetta.

Capace di regalare la stessa sensazione di sedersi su una sedia di chiodi.

L’apoteosi della strumentalizzazione, con l’aggravante di far leva sulla componente emotiva.

Mi riferisco al post del “sindaco” Vincenzo Iaccarino che contiene il racconto di come sia stato impossibile sottoporre a tampone due piccoli pazienti…erano in choc!

Bene, da marzo ad oggi non c’era stato un SUO solo riferimento alla difficoltà di praticare tamponi ai bambini. Eppure in penisola da Vico a Massa, prima di stamattina, ne abbiamo avuti di casi di tamponi su bambini.

FINO A STAMATTINA NON UNA PAROLA.

In realtà, non serve un luminare della medicina per capire che sentirsi infilare un bastoncino bello lungo in gola e nel naso, non sia un esercizio divertente…men che mai lo sarà per i bambini.

È fastidioso, lo sappiamo. È fastidioso fargli fare i vaccini o fargli fare un prelievo di sangue o vedergli mettere una flebo. Non c’era bisogno di precisarlo. Oppure no, c’era un sassolino nella scarpa da togliersi.

Non c’era bisogno, se non ci fosse stata ieri sera la decisione, presa al tavolo dei Sindaci peninsulari, di mantenere le scuole aperte. Quelle che lui aveva proposto di chiudere per un mese (o anche più…visto che il covid il 12 novembre non sparirà per magia). E allora i genitori cattivi, che hanno applaudito a questa decisione, devono sapere che i loro piccoli possono andare incontro al mostro del tampone.

Volete la scuola?

Vi aspetta il tampone!

Un colpo basso scagliato ad orologeria che francamente si poteva risparmiare!

Di sensi di colpa, come genitori, ne abbiamo già abbastanza e lui, da padre, dovrebbe saperlo.

Beh, a dirla tutta, in questa faccenda, meglio la parolaccia inopportuna, ma genuina e buttata a caldo dal Sindaco Giuseppe Tito, che questo schiaffo in piena faccia meditato a tavolino!

Anna Iaccarino