Uno dei problemi nella gestione di questa emergenza COVID è e resta la modalità di esecuzione dei tamponi ed i tempi troppo lunghi per l’attesa dei risultati. E’ proprio su questo punto che l’avvocato Gaetano Milano, Presidente della Fondazione Sorrento ha rilanciato la sua proposta che riprendiamo e pubblichiamo:
Due settimane fa, insieme a Giuseppe Tito,Vincenzo Iaccarino ed Angela Aiello fummo ricevuti a Salerno dall’Unità di crisi Regione Campania alla quale esponemmo le criticità dei tempi per i tamponi (tra effettuazione,processamento e pubblicazione dei dati a volte anche dieci giorni) alla ricerca di soluzioni più rapide.
Ricevemmo una serie di rassicurazioni, alcune attuate, altre meno: risultato, i tempi dei tamponi domiciliari restano lunghi ed incerti, soprattutto quelli di controllo.
Torniamo alla proposta originaria che, evidentemente poco piace:
  1. la fase della effettuazione: c’è la possibilità di stipulare la convenzione con il privato che entro tre ore viene a fare il tampone a domicilio, sino ad oggi questo costo lo ha sostenuto la Fondazione Sorrento, per una platea limitata, adesso dovrebbero subentrare i Comuni.
  2. il processamento: il laboratorio di Sorrento è in possesso delle attrezzatura donata da Federalberghi: questa, allo stato,può processare solo un tampone l’ora, quindi insufficiente, per cui resta destinata principalmente alle emergenze ospedaliere.Tuttavia,essendo modulare, si possono acquistare altri moduli(come le costruzioni lego) ed aumentare il numero dei tamponi processabili:anche a questo dovrebbero pensare i Comuni.Per canto suo l’Asl dovrebbe solo garantire la copertura delle risorse umane (personale) ed i reagenti richiesti.

In conclusione,a conti fatti,ogni comune della Penisola dovrebbe investire poche migliaia di Euro ed ogni Sindaco dovrebbe avere accesso ad una app sulla quale confluiscono i risultati che poi andrebbero comunicati agli interessati.

Non mi pare così complicato.