L’avventura del Talepiano è iniziata cinque mesi fa.

Con un editoriale.

Con queste parole…

“Combatti sempre a favore della libera ed indipendente dignità dell’uomo, a favore del più debole ed a favore della giustizia sociale.Non rimanere prigioniero di relazioni utili, opportunistiche e clientelari.Sii felice vivendo in libertà di pensiero ed azione, tutto il resto è viltà e noia”.

Parole non nostre. Parole di Edo De Vita. Il suo testamento spirituale.

In questi cinque mesi abbiamo provato a far tesoro di queste parole.

Abbiamo provato a combattere…

“…sempre a favore della libera ed indipendente dignità dell’uomo, a favore del più debole ed a favore della giustizia sociale”.

Abbiamo provato a…

“…non rimanere prigionieri di relazioni utili, opportunistiche e clientelari.

Abbiamo provato ad esser…

“…felici vivendo in libertà di pensiero ed azione”.

Senza conoscere, quel…

“…resto che è noia”.

Ci siamo riusciti?

Non lo sappiamo, ma ci abbiamo provato e continueremo a farlo.

Con tutte le nostre forze.

La nostra informazione non prevede saldi. Non fa sconti a nessuno e non farà sconti a nessuno. Il giorno in cui inizieremo a farli sarà venuta meno la nostra “missione”.

Non rispetteremo più quel testamento spirituale.

Avremo fallito.

Voi che siete i nostri lettori, i nostri amici, quando ciò accadrà avrete il dovere di farcelo notare.

Ascolteremo solo voi.

Non altri e, men che mai, chi ha abdicato al suo ruolo di fare informazione ed ora ci viene anche impartire lezioncine di pseudo-morale.

Noi però, a differenza, di questi novelli educatori del pensiero abbiamo gli attributi.

Diciamo con chi ce l’abbiamo.

Ce l’abbiamo con Positanonews ed il suo direttore Michele Cinque.

Sì, lui.

Ci ha fatto letteralmente girare i montalbaniani cabbasisi.

Stamattina ci ha attaccato spudoratamente, ma senza citarci.

Che eroe!

Dove?

Leggetevelo, lo ha fatto qui. Gli facciamo anche audience. Lo aiutiamo ad acchiappare qualche clic.

Avete visto cosa ha avuto il coraggio di scrivere a proposito della nostra inchiesta sul canile.

Questo è il titolo.

Nel pezzo Cinque ci ammorba con una sua opinione in cui frulla concetti a ritmi vertiginosi, ma non spiega chi è che cerca di demolire Aponte

Eppure era facile dirlo. L’inchiesta l’abbiamo fatta noi.

L’inchiesta l’ha fatta Il Talepiano.

Poteva accusarci direttamente. Invece non lo ha fatto.

Si è limitato a spiegare invece perché secondo lui cerchiamo di demolire Aponte.

Perché…

“…così facendo non si fa altro che eliminare un avversario che, se non può eliminare il sindaco può eliminare sicuramente qualche consigliere di opposizione di altri gruppi”.

Quindi Aponte non farebbe paura al “suo” Sindaco Piergiorgio Sagristani, ma fa paura a qualche aspirante Consigliere di opposizione a cui potrebbe sottrarre il posto.

Quindi noi saremmo strumento di questi aspiranti Consiglieri di opposizione.

Quindi, come strumento di questi aspiranti Consiglieri di opposizione, abbiamo scritto che Aponte, quale membro della Commissione edilizia integrata del Comune di Sant’Agnello, nominato dalla Giunta che fa capo al suo futuro sfidante Piergiorgio Sagristani, non ha detto una parola né contro il canile né contro l’housing sociale.

Nulla di male per carità, se non fosse che il Movimento 5 Stelle, di cui lo stesso Aponte è attivista e per cui si appresta a candidarsi Sindaco a livello parlamentare proprio sul canile ha fatto storie.

Ha fatto storie sulla stessa questione che Aponte ha ritenuto legittima in Commissione.

In questo consisterebbe il nostro attacco strumentale.

Nell’aver evidenziato quanto accaduto. Nell’aver evidenziato una circostanza che ha “turbato” anche un altro attivista storico dei 5 Stelle: Vittorio D’Esposito.

Cosa avremmo dovuto fare?

Fare l’inchiesta e non menzionare questi fatti?

Non avremmo dovuto citare il possibile candidato Sindaco Fabio Aponte che non fa paura all’attuale Sindaco Piergiorgio Sagristani

Avremmo dovuto fare sconti ad Aponte e, indirettamente, al suo futuro avversario Sagristani?

No, si sbaglia Michele Cinque e glielo diciamo con affetto.

Noi non siamo un organo di informazione ufficiale che, direttamente o indirettamente, prende soldi da Comuni e privati.

Sulle nostre pagine banner e articoli a pagamento non trovano albergo.

Noi non partecipiamo a cene, buffet e banchetti.

Noi siamo altro.

Noi siamo un blog 

Noi siamo…
“…a favore della libera ed indipendente dignità dell’uomo, a favore del più debole ed a favore della giustizia sociale”.
A noi non piace… 

“…rimanere prigionieri di relazioni utili, opportunistiche e clientelari.

Noi siamo felici…

“…vivendo in libertà di pensiero ed azione”.

Insomma a noi la noia mette ansia, la noia la lasciamo a lui ed a quelli come lui.

Johnny Pollio