Ancora mi rimbombano nella mente le parole scritte da quel medico rianimatore e pubblicate sul nostro blog nella giornata di ieri:

“Ci trattano come un paesino di provincia”.

E’ vero!

E’ talmente vero che qualcuno ha detto anche che lo siamo.

Forse lo siamo realmente, anzi – senza forse – lo siamo e basta. Lo siamo certamente da un punto di vista politico.

Non contiamo una benemerita mazza.

Lo Stato, la Regione, la Città Metropolitina, l’ANAS, l’ASL, l’ATO, l’EAV, la GORI ed ancora SIAE, ACI, ONU, Unione Bocciofile: chiunque abbia un minimo di potere ed ascendenza sul nostro territorio ci tratta come sudditi, peggio di sudditi. Come coglioni.

Fanno bene!

Hanno ragione e ce lo meritiamo tutto.

Ad ogni consultazione amministrativa scegliamo una classe politica senza spina dorsale, capace solo di genuflettersi ad adorare il Mammasantissima di turno. A portarlo in processione per la Città. A cena a scrocco nei migliori ristoranti.

In cambio di cosa?

Di niente di tangibile, forse di qualche favore personale. Di qualche raccomandazione pro domo sua.

Di certo noi cittadino comuni in cambio ne riceviamo solo mazzate. Mazzate e promesse.

Il mare sta diventando un cesso?

Ecco che arriva il depuratore che non depura.

Il traffico collassa?

Ci finiscono di appilare con la galleria e poi ci intasano la statale amalfitana con lavori che fanno il paio con la fabbrica di San Pietro.

I treni non funzionano?

Pronto il murales nella stazione.

C’è la sanità totalmente allo sbando?

Nessun problema per questo abbiamo l’eterno sogno dell’Ospedale unico.

Com’è possibile?

A proposito proprio di sanità, due Sindaci su quattro sono medici e per giunta ospedalieri, senza contare assessori e consiglieri. Solo a Piano di Sorrento sono in quattro a portare il camice bianco. Le sedute consiliari per praticità le potrebbero fare anche all’ospedale.

Eppure avete mai visto uno di loro alzare almeno una volta un dito per denunciare ciò che sta avvenendo nella nostra ASL?

Per dire ciò che ha detto quel medico rianimatore?

Per dire alla Regione, alla direttrice sanitaria, vale a dire ai loro datori di lavoro privati, che…

“Non ci possono trattare come un paesino di provincia”?

Io no.

Io personalmente li ho sempre visti “pappa e ciccia” in convegni, incontri pubblici e amenità varie. A promettere e proclamare.

Allora è normale che ci trattano come sudditi o, peggio ancora, come coglioni.

Chi ci rappresenta non ci…rappresenta. Non ci difende. Non è il nostro leader.

Abbiamo bisogno di un Salvini, non di quattro paggetti.

Di uno che non le mandi a dire. Di uno che quando arriva il Mammasantissima di turno lo accolga sul Ponte di Seiano armato di pomodori fraciti. Di questo abbiamo bisogno se non vogliamo continuare ad  essere trattati solo come inesauribile riserva di soldi e voti.

Se non vogliamo continuare ad essere trattati come…

“Paesino di provincia”.

Johnny Pollio