Ci sono sfide che non puoi non accettare. Anche se quando ti fermi a riflettere, giusto un attimo dopo che l’hai accettate, ti chiedi:

“Ma sei normale? Ma chi te lo fa fare?”

Uno di quei classici quesiti senza risposta che subito spedisci nell’inceneritore a servizio dell’apparato cerebrale.

Alea iacta este: il dado è tratto.

Questa sfida è nata sabato, all’indomani dell’ultimo bollettino di guerra recapitato dall’ARPAC.

Spiagge del Purgatorio ancora off limits.

Ho chiamato così il Sindaco di Meta Giuseppe Tito. Volevo capire cosa accidenti stesse succedendo.

Non è stato come le altre volte: era scazzatissimo. Mi ha parlato di prelievi privati che avrebbero smentito l’ARPAC ed di interventi già eseguiti. L’ho incalzato tirando fuori tutto il mio scetticismo di fronte alle sue rassicurazioni.

Dopo un poco ha sbottato:

“Lunedì alle 8 e 30 di mattina che hai da fare?”

Gli ho fatto capire che se ne fosse valsa la pena mi sarei organizzato.

Scoperto che ne valeva la pena ho accettato.

Abbiamo così organizzato una gita in barca per risalire la foce del Rivo Lavinola. Alla ricerca dell’origine di quei “mostri” che da un mese a questa parte l’ARPAC trova nelle analisi che effettua al Purgatorio.

Quello che si potrebbe ribattezzare come l’Hub degli enterococchi.

Per essere più chiari, e molto meno esotici, lì dove passa tutta la merda.

Ho chiesto ed ottenuto di portare con me anche un amico…e che amico.

Luigi De Pasquale, il fondatore del gruppo facebook La Cloaca delle Sirene.

Un’istituzione in materia di valloni e suoi derivati.

Insomma sarà una riedizione di “Tre uomini in barca” di Jerome. Anzi no, perché Gigino (io Luigi De Pasquale l’ho sempre chiamato così) a sua volta ha chiesto ed ottenuto la presenza di un rappresentante della GORI. Il gestore della condotta.

Gli uomini in barca salgono a quattro.

Stamattina alle 8 e 30 arrivo puntuale allo stabilimento Resegone. Come da appuntamento. Tito è già lì, accompagnato da Antonio Pane. Pochi minuti ed arriva il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Piano di Sorrento Daniele De Marini

Gli uomini in barca salgono a sei.

Luigi De Pasquale si fa attendere un po’, ma poi arriva in versione Wild Frank.

Manca solo GORI. Giungeranno in tre, con appena un’ora e mezza di ritardo. Uno vestito in borghese e due da Ghostbusters. Abbasso gli occhi e rifletto sulla inopportunità della mia tenuta. Il pantaloncino corto l’avrei potuto evitare, ma ormai è fatta.

Il plotone è al completo. Ci dirigiamo verso la testa del molo, dove sono ad attenderci tre barche a remi.

Nel tragitto apprendiamo che il ritardo degli Uomini/Gori è stato il frutto di un loro sopralluogo preventivo alla galleria che ospita la condotta consortile.

A quel punto mi chiedo se questo sopralluogo prima della “missione” non sia potuto servire a risolvere il problema.

Gigino capisce la mia perplessità. Poi scuote il capo:

“Se il problema è quello che penso hanno potuto fare ben poco”.

I tre Caronte sono lì pronti ad attenderci. Pochi colpi di voga e sapremo se ha ragione Gigino.

Ancora poche ore e lo scoprirete anche voi.

Johnny Pollio