E’ un’ordinanza di fuoco quella pubblicata nella giornata di oggi all’albo del Comune di Meta. Un’ordinanza che ha come destinatario Bartolomeo Sorrentino, l’attuale inquilino dell’appartamento di proprietà comunale sito all’interno del complesso immobiliare denominato Villa Giuseppina.

Con il provvedimento si ingiunge al signor Sorrentino il ripristino dello stato dei luoghi dell’immobile…

…che dovrà essere riportato nell’originaria consistenza, così come consegnato dall’Ente proprietario in data 15/05/2017 e così come da planimetria allegata al contratto di locazione.

Il tutto entro e non oltre novanta giorni dalla notifica.

Nell’atto viene anche effettuata una cronistoria dei fatti e viene evidenziato che…

…Dal confronto della planimetrie dello stato dei luoghi, dell’immobile da locare, allegate al contratto di locazione stipulato 15/5/17, con le planimetrie ( stato dei luoghi ) allegate, sia alla CILA in sanatoria (p.15361 del 27/09/18), sia alle autorizzazioni rilasciate dalla competentente Soprintendenza, si evince quanto segue:
a) Al piano secondo, precisamente nel locale denominato “cucina” risulta eliminata una parete divisoria che originariamente delineava un ambiente di disimpegno tra la cucina e l’intero appartamento;
b) Al piano sottotetto o soffitta (3° piano), precisamente nel locale indicato come “ripostiglio” risultava realizzata una parete divisoria che di fatto produceva la divisione in due di detto locale.

Tutti interventi che il Comune ritiene non supportati da idonei titoli autorizzativi e che di conseguenza sarebbero da considerarsi abusivi, oltre che realizzati senza l’assenso dell’Ente proprietario, ovvero lo stesso Comune di Meta.

Nel provvedimento sanzionatorio, che porta la firma dell’architetto Maria Rosaria Visciano, viene riportato anche un passaggio del ricorso al TAR, presentato a nome del Comune, dall’avvocato Francesco Saverio Esposito in cui si evidenzia che…

… i lavori realizzati dal locatario avevano comportato nuove tramezzature all’interno dell’appartamento per effetto delle
quali risultava non solo aumentato il numero dei vani e servizi igienici ma, anche, alterata significativamente l’articolazione interna dell’appartamento con l’evidente finalità di renderlo, contrariamente a quanto previsto dal contratto di locazione e dalla successiva nota dell’ufficio patrimonio, interamente fruibile per la ricettività di tipo turistico. Egualmente anche nel sottotetto il Sorrentino aveva proceduto a qualche tramezzatura nonché a lavori di impiantistica e pavimentazione si da determinare che anche in questa parte dell’immobile, sebbene priva, in ragione delle altezze e delle aperture, dei requisiti igienico sanitari, potesse risultare astrattamente idoneo ad un uso residenziale in luogo di quello urbanisticamente legittimo di locale deposito. …..“ ed ancora “ …. violando l’art. 21 del dlgs 42/04 la Soprintendenza non si è avveduta di aver autorizzato interventi gia
eseguiti dal Sorrentino nel mentre l’autorizzazione doveva precedere l’inizio dei lavori.

A questo punto non possono non tornare alla mente le parole pronunciate dal Sindaco Giuseppe Tito che, all’indomani della nostra inchiesta su Villa Giuseppina dichiarò dalle pagine del quotidiano Metropolis che era tutto ok? Che non c’erano irregolarità nelle procedure amministrative.