Sull’affaire Villa Giuseppina il Comune di Meta sembra essersi finalmente svegliato dal suo lungo letargo ed ora passa addirittura al contrattacco e conferisce un nuovo mandato all’avvocato Francesco Saverio Esposito.

Dopo la difesa in giudizio dell’Ente nell’azione proposta dal locatario dell’appartamento di proprietà comunale che impugna una serie di atti sanzionatori adottati a suo carico (leggi qui), ora al legale carottese toccherà anche il compito di…

DI PROPORRE ricorso innanzi al TAR Campania avverso i provvedimenti emessi dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area Metropolitana di Napoli prot. n. 12951 del 10 agosto 2018 e n. 13040 del 20 agosto 2018, avverso la nota avente prot. n. 18782 del 22 novembre 2018 nonché avverso ogni atto presupposto, collegato, connesso e consequenziale.

In estrema sintesi si tratta delle autorizzazioni emesse questa estate dalla Soprintendenza. Atti che rappresentano il provvedimento finale emesso sulla base dell’istanza formulata dal locatario Bartolomeo Sorrentino e riguardanti lo stesso immobile e la stessa tipologia di lavori eseguiti al suo interno. Entrambe le autorizzazioni non sarebbero state mai comunicate al Comune di Meta proprietario dell’immobile.

In realtà i provvedimenti furono adottati dalla Soprintendenza pochi giorni dopo che la vicenda era balzata agli onori della cronaca grazie ad un’inchiesta giornalistica dal titolo Pane, Amore e…Boutique Hotel, pubblicata dal nostro blog (leggi qui).

A distanza di pochi giorni dall’inchiesta il Segretario cittadino del Partito Democratico, Paolo Trapani, scrisse ufficialmente alla Segretaria Generale dell’Ente, la dottoressa Deborah De Riso, chiedendo di far luce sulla vicenda.

Intanto si attivarono gli uffici che, dapprima applicarono una sospensione per 30 giorni dell’attività, e poi adottarono un’altra serie di provvedimento sanzionatori culminati persino con l’avvio della procedura per giungere alla risoluzione del contratto di locazione. Si tratta in sintesi dei provvedimenti impugnati da Sorrentino al TAR.

Come se non bastasse la questione è recentemente finita anche in Parlamento. Per iniziativa del Movimento 5 Stelle che ha presentato una lunga interrogazione al Ministro dei Beni Culturali.