COMUNICATO STAMPA
E’ durato ben tre ore l’incontro tra i rappresentanti del WWF Terre del Tirreno, il Sindaco, il Responsabile dell’UTC e la progettista dei lavori.
L’allarme al WWF era stato lanciato dai cittadini che hanno segnalato impotenti le motoseghe in azione ai danni di grossi alberi che vegetavano nelle strade comunali.
L’Amministrazione di Meta (come tante altre amministrazioni peninsulari e non solo!) ha ricevuto un finanziamento dalla Città Metropolitana, per un progetto che prevede la sostituzione e l’implementazione del patrimonio arboreo.
OBC Ossigeno Bene Comune è una delibera della Città Metropolitana che eroga soldi ai comuni che ne fanno richiesta per piantare nuovi alberi allo scopo di contrastare i cambiamenti climatici, costruire benessere, migliorare la qualità dell’aria e
della vita.
Nel progetto di Meta, tra gli interventi da fare, si prevede la sostituzione di 14 alberi previo abbattimento di quelli preesistenti.
Per tali sostituzioni ci si è affidati all’agronomo Tullio Esposito che avrebbe “sentenziato” quali alberi lasciar vivere e quali invece eliminare. La ditta che opera con affidamento diretto è ALTOFUSTO s.a.s., il progetto è dell’arch. Marianna Romano.
Tra gli esemplari da abbattere ci sono anche sei stupendi ippocastani vegetanti da quaranta anni in via Mariano Ruggiero. Di questi due sono già stati fatti fuori e le ceppaie rimosse. Ne restano quattro che il WWF ha inteso salvare. Nella mattinata di ieri avrebbero dovuto abbatterli, ma dopo una telefonata intercorsa tra il primo cittadino e il presidente dell’associazione del panda si è ottenuto la sospensione dei lavori, a cui ha fatto seguito l’incontro nel pomeriggio ai piani alti del Comune.
“Abbiamo parlato a lungo – dichiara Claudio d’Esposito presidente del WWF Terre del Tirreno – e c’è stato un confronto serrato, alla fine del quale il sindaco ha dimostrato tutta la sua volontà ad ascoltare i suggerimenti della nostra associazione lanciando un appello al WWF a divenire protagonista dando un aiuto concreto sul da farsi per il futuro.
Si è palesata la possibilità di un protocollo/convenzione d’intesa per consentire al WWF una sorta di direzione scientifica del
verde pubblico comunale e l’affidamento diretto di alcune aree. Inoltre si lavorerà per la redazione di un regolamento comunale
che disciplini la materia. E’ chiaro che è una richiesta distensiva che dimostra tutta la volontà del primo cittadino ad evitare futuri errori.
Ma ci sono troppe cose che francamente ancora non quadrano nel progetto visionato!
A ben leggere tale progetto, si riscontrano infatti una serie di interventi in contrasto con lo scopo del finanziamento erogato, ovvero quello di implementare il verde pubblico. In sostanza parte del finanziamento ottenuto verrà di fatto utilizzato per
eliminare alberi e taluni senza un reale motivo e per motivi palesemente contraddittori.
Si dice infatti che sia stato l’agronomo incaricato a decretare quali alberi eliminare e quali no. Tuttavia si sta procedendo ad
abbattere anche alberi considerati dal tecnico in buono stato di salute.
E allora perché si eliminano abbiamo chiesto?
Nel caso dei grossi ippocastani in via Mariano Ruggiero perché costituiscono intralcio per i pedoni sul marciapiede.
Bene.
Ma allora perché si prevedono poi nuove alberature nelle stesse aiuole?
Poi c’è il caso dei carrubi di via Flavio Gioia messi dall’agronomo in classe A (alberi sani) ma poi ritenuti “in scadente stato vegetativo” situazione a cui attribuisce (da vero veggente del passato) la morte degli alberi nella stessa area che ora “non ci sono più” (?).
 
L’agronomo tuttavia ignora che tali piante sono state di recente, come sempre d’altronde, potate in modo eccessivo
(da qui lo “scadente stato vegetativo”) e le fallanze riscontrate sono dovute ai crolli causati dal forte vento del 12 novembre scorso.
Resta da chiedersi perché l’agronomo abbia periziato solo 14 alberi nell’intero territorio comunale?
Se è vero che nessuno ne capisce nulla, come hanno più volte ribadito al Comune rimbalzando le responsabilità al tecnico incaricato, resta l’interrogativo di chi e perché abbia commissionato la perizia solo a quei 14 alberi?
Tra questi, a ben leggere la sintetiche e scarne schede prodotte dall’agr. Tullio Esposito, un unico esemplare appare inserito in categoria D ovvero da abbattere.
Altri due alberi sono in categoria C/D, categoria in base alla quale il tecnico dovrebbe suggerire cosa fare entro 6 mesi, per poi valutare.
Le restanti alberature NON risultano assolutamente da abbattere, secondo il tecnico. E’ pur vero, tuttavia, che lo stesso tecnico che nella scheda sostiene che nove alberi non sono da abbattere, poi nelle conclusioni dice che sono tutti da sostituire!!!
Dopo l’incontro di ieri si è ottenuto di salvare i quattro ippocastani superstiti di Via Mariano Ruggiero (c’è tutto lo spazio per prevedere un eventuale attraversamento pedonale all’esterno del marciapiede allocando paletti e dipingendo strisce bianche sull’asfalto).
Nulla da fare invece per l’enorme albero dei rosari di via del Lauro.
Nella scheda tecnica il dott. Esposito lo descrive “sofferente” e parla di una vistosa necrosi
alla parte basale.
Recandoci sul posto questo pomeriggio, dopo che le motoseghe lo avevano fatto a pezzi sotto la pioggia, abbiamo accertato che
nessuna necrosi era presente alla parte basale, e che la pianta aveva 93 anni di vita!!!
Un vero patriarca da tutelare con amore ed orgoglio, fatto a pezzi invece senza diritto di replica perché un tecnico agronomo lo ha definito “sofferente”. Di certo ora avrà finito di soffrire. Verrà sostituito da un giovane tiglio.
Nel complesso il progetto prevede di abbattere quattordici alberi nel comune di Meta per poi ripiantarne venti. Risultato?
Sei alberi in più!
Si tratterà di piccoli alberelli che nulla hanno a che fare con quelli eliminati e si dovrà aspettare decenni per iniziare a godere delle funzioni dei loro predecessori. Sulla scelta da farsi se sostituire o conservare le alberature, la scienza non ha dubbi: i preziosi servizi ecosistemici forniti dagli alberi in città aumentano man mano che gli alberi crescono. Un albero grande, grazie al maggior volume della chioma, rimuove gli inquinanti 70 volte in più rispetto ad uno piccolo.
Il tutto ci costerà 60.000 euro.
Assurdo!!!
Il WWF ha collaborato a redigere gratuitamente progetti per altri comuni: a Sant’Agnello con un finanziamento di
80.279 euro si pianteranno 130 nuovi alberi e 94 arbusti (ma stiamo lavorando per portarli a 143 alberi e 191 arbusti), a Piano di Sorrento con 8.078 euro si sono impiantati a Villa Fondi 29 nuovi alberi e 60 arbusti, Meta con 8.121 euro ha già piantato
4/5 alberi , a Massa Lubrense sempre con 8120 euro si metteranno nel parco delle Sirene 327 piante tra cui 54 alberi, sempre a Massa con 112.000 euro si prevede di alberare tutto il secondo Corso Sant’Agata e rimboschire l’area di parcheggio Centro 5 con
centinaia e centinaia di essenze!!!
Non sono semplicemente numeri ma nuovi alberi e paesaggio, nuova ombra, più ossigeno, barriere contro i rumori e l’inquinamento, rifugio e cibo per la fauna selvatica, fiori, semi, profumi e un prezioso aiuto ai cambiamenti climatici. Perché se non smettiamo di considerare gli alberi solo legname e business l’umanità avrà davvero poco futuro!!!
E invece accade che tanti comuni hanno chiesto e ottenuto di abbattere centinaia di alberi per poi rimetterli grazie ai finanziamenti della Città Metropolitana, un turn-over che fa girare l’economia e danneggia l’ambiente, senza preoccuparsi di rimpiazzare le numerose fallanze nelle strade, nei parchi e nelle aree pubbliche che, il più delle volte, versano in uno stato di triste abbandono!
WWF Terre del Tirreno