Per la serie poche idee, ma molto ben confuse.

Spesso la politica odierna si riduce a questa amara considerazione.

Capita così di imbattersi in una delibera di Giunta, approvata dal Comune di Meta sul finire dell’anno appena concluso.

Basta leggere l’oggetto, scritto a caratteri cubitali, per emozionarsi:

“APPROVAZIONE PROTOCOLLO D’INTESA PER LA ELABORAZIONE ED ACQUISIZIONE DI UN PROGETTO DI TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PAERSAGGIO RURALE STORICO COSTITUITO DAGLI AGRUMENTI DELLA PENISOLA SORRENTINA PER FINALITÀ DI CATALOGAZIONE NEL REGISTRO NAZIONALE ISTITUITO PRESSO IL COORDINAMENTO DELLE POLITICHE EUROPEE ED INTERNAZIONALI E DELLO SVILUPPO RURALE”.

Uà e che paroloni e che vorranno mai dire e fare?

Quello che si capisce. Approvano lo schema di Protocollo di Intesa con i Comuni di Massalubrense, Sorrento, Sant’Agnello, Piano di Sorrento, Meta e Vico Equense, per…

“…l’elaborazione/acquisizione di un progetto di conservazione dinamica e valorizzazione del paesaggio rurale storico costituito dagli agrumeti della Penisola Sorrentina per finalità di catalogazione nel registro nazionale, istituito presso il Coordinamento delle Politiche Europee ed Internazionali e dello Sviluppo Rurale, quale presupposto per la candidatura dello stesso al programma GIAHS della FAO, schema che allegato al presente provvedimento ne costituisce parte integrante e sostanziale”.

Per fare tutto ciò iniziano a spendere anche la somma di 2 mila e 500 euro per attività di supporto e varie.

Cosa è però questo programma GIAHS?

Alcune informazioni le si ritrovano su internet:

“…ha come obiettivo quello di individuare  a livello mondiale alcuni paesaggi particolarmente ricchi in biodiversità che derivano dal co-adattamento di una comunità antropica con l’ambiente circostante e che si manifestano con il mantenimento di paesaggi di particolare interesse estetico e storico-culturale grazie alla continuità di tecniche agricole tradizionali”.

Capito bene questo prima passaggio?

Appuntatelo:

“mantenimento di paesaggi di particolare interesse estetico e storico-culturale grazie alla continuità di tecniche agricole tradizionali”.

Continuando negli approfondimenti si scopre ancora che

“Il progetto GIAHS non si propone solo di tutelare paesaggi e tecniche gestionali di tipo tradizionale, ma di applicare i principi della conservazione dinamica, cioè di sfruttare tali tecniche per uno sviluppo sostenibile delle aree interessate, con benefici diretti ed indiretti per la popolazione, facendo diventare quindi il paesaggio tradizionale il motore dello sviluppo rurale di queste aree”.

Sarà stato evidentemente qui che sarà scattato il misunderstanding, come dicono gli inglesi, vale a dire: l’equivoco.

Quella conservazione dinamica sarà stata sicuramente fraintesa.

Perché?

Per capirlo basta andare indietro di qualche settimana. Agli ultimi giorni di novembre, quando il Comune di Meta, in persona del Sindaco Giuseppe Tito, adottava un’ordinanza molto discussa. Un’ordinanza che consentiva di trasformare tutti i giardini di Meta in parcheggio.

Capito un poco?

Prima li trasformano in parcheggi e poi pretendono di promuoverli a livello mondiale come…

“…paesaggi di particolare interesse estetico e storico-culturale grazie alla continuità di tecniche agricole tradizionali”.

Evidentemente al Comune metese avranno pensato che non c’è nulla di più dinamico di un bel giardino in cui si rincorrono festose e raggianti automobili alla ricerca di un po’ di ricovero sotto le “fresche frasche”.

Ci facciano il piacere, siano almeno coerenti.

Non è che per raggranellare qualche contributo arriveranno un giorno a partecipare ad un bando per la realizzazione di un impianto di risalita, spacciando la Penisola per nota località sciistica?

Per concludere ci piace segnalare che alla seduta di Giunta in cui è stata approvata la delibera, almeno ha avuto il buon gusto di non partecipare il vice-Sindaco Pasquale Cacace.

Ci mancava solo quello.

Il giardino di cui è comproprietario, si appresta a diventare parcheggio interrato con tanto di box auto.

In questo caso onore al merito.