Ve lo ricordate questa estate il Sindaco di Meta Giuseppe Tito, quando all’indomani della nostra inchiesta su Villa Giuseppina dichiarò dalle pagine del quotidiano Metropolis che era tutto ok?

Ci fece sapere che non c’erano irregolarità nelle procedure amministrative. Piena legittimità dell’operazione di locazione dell’immobile di proprietà comunale sito all’interno della storica struttura.

Invece, qualche piccolo problema forse c’era se addirittura oggi la vicenda, dopo essere sbarcata persino in Parlamento, finisce anche innanzi al TAR.

A promuovere il ricorso per l’annullamento, previa sospensione, dei provvedimenti adottati dall’Amministrazione relativamente alla casa vacanza denominata “Villa Giuseppina” è stato l’architetto Bartolomeo Sorrentino.

Vengono impugnati la bellezza di quattro provvedimenti e tre note, tutti emessi dagli uffici comunali e meno male che non c’era niente.

Sorrentino, come ricorderete, è colui che si partecipò e vinse il bando per la locazione a fini abitativi dell’immobile su cui il Comune, anni addietro, aveva esercitato la prelazione per adibirlo ad uffici di rappresentanza.

A difendere l’Ente è stato chiamato l’avvocato Francesco Saverio Esposito.