Dove va la politica italiana?

A provare a spiegarlo ieri sera è stato Fabrizio d’Esposito, una delle firme di punta del Fatto Quotidiano. Accanto a lui, nell’insolita veste di stimolatore, l’ex Sindaco Giovanni Ruggiero. Un Ruggiero insolito nella veste, ma anche nella verve. Ha introdotto e poi ha di fatto subito tolto il “disturbo”. Si è limitato a dirigere il traffico, da moderatore quasi svogliato. Una scelta probabilmente voluta ed anche in parte frutto dei diversi mal di pancia che hanno condizionato la vigilia dell’evento.

D’Esposito ha così spaziato da solo nella smisurata ed incerta prateria della politica nazionale. Racconti, aneddoti, suggestioni, previsioni, timori e speranze (queste ultime davvero poche).

Di fronte a loro il pubblico. Un pubblico numeroso. Non ai limiti della capienza, ma decisamente notevole. Un pubblico anche attento e, soprattutto, eterogeneo. Pochi per la verità i giovani. Quella però è una nota dolente sempre più frequente, di cui magari parlarne a parte. Tante, troppe le responsabilità di una generazione, quella di chi vi scrive (tanto per esser chiari), che ha scavato un solco sempre più profondo nei confronti di chi verrà dopo.

Se l’assenza dei giovani però era ampiamente giustificata e preventivabile, ad apparire inspiegabile è stata quella dei politici.

Quasi un paradosso: chi fa politica non si interessa delle sorti della politica.

Eppure a giudicare da ieri sera pare proprio così. Nonostante a promuovere l’evento fosse stata la Chiesa. La Parrocchia di San Michele Arcangelo, rappresentata nella serata dal suo Amministratore don Pasquale Irolla.

Terreno neutro dunque, ma non è bastato. In pochi hanno risposto all’appello.

Cosi tra i presenti si sono potuti intercettare in prima fila il Sindaco di Meta Giuseppe Tito. Un po’ più indietro il suo assessore alla Cultura Biancamaria Balzano. Sempre da Meta sono accorsi l’ex Sindaco Paolo Trapani e Tony Cocorullo, lo sfidante in pectore di Tito. Presenza last minute anche per l’ingegner Graziano Maresca che poi si reso protagonista di un simpatico siparietto con Tito (leggi qui).

Questa la pattuglia sbarcata da Meta, Comune che tra pochi mesi andrà al voto.

Da Piano di Sorrento – paese ospitante – ha risposto il Sindaco Vincenzo Iaccarino, anche lui in prima fila. Un paio di poltroncine più in là di Tito. Accanto a Iaccarino l’inseparabile portavoce Vincenzo Califano. Nascosta tra la folla la neo-consigliera Teresa Cappiello. Nelle retrovie più estreme il neo Assessore Marco D’Esposito. Addirittura ancor più defilato, nei posti di solito destinati agli uscieri, il Presidente del Consiglio comunale Mario Russo.

In prima fila invece, ma nell’ala opposta a quella occupata da Tito e Iaccarino, Anna Iaccarino fresca di fondazione del Movimento PianoForte. Poco distante da lei anche altri due “pianofortisti” Torquato Galasso e Giancarlo d’Esposito, peraltro fratello dell’ospite d’onore. Mimetizzato tra il pubblico l’ex candidato al Senato di Casapound Alessandro Esposito.

Poi basta.

Sorrento e Sant’Agnello addirittura non pervenute, fatta eccezione per il 5 Stelle Rosario Lotito.

Insomma nella serata in cui si parlava di Politica, la maggior parte della “politica” ha deciso di non timbrare il cartellino.

In effetti, a pensarci bene, anche questa assenza era giustificata.

Perché le iniziali contano.

j.p.