Fa discutere il testo del disegno di legge annunciato dal Consigliere regionale Alfonso Longobardi, in modo particolare nella parte in cui si annunciano le solite modifiche al PUT.

L’atto dovrebbe approdare in Consiglio regionale già a partire dalla seduta di domani, ma in tanti hanno espresso molte perplessità. Tra questi il Sindaco di Meta Giuseppe Tito che ha così commentato:

“Si rischia una nuova dichiarazione di incostituzionalità. Non è questo il modo in cui si deve procedere. Già diversi mesi fa inviai una nota alla Regione Campania in cui chiesi di coinvolgere le associazione ambientaliste nel processo di modifica del PUT, altrimenti non se ne farà mai niente. Tra l’altro mi sembra normale, se si deve modificare una legge che tutela il paesaggio non è possibile tener fuori proprio gli ambientalisti”.

Proprio le associazioni ambientaliste si sono già dette pronte a dare battaglia, per delle modifiche che appaiono ancora una volta finalizzate a salvaguardare gli interessi di pochi.

A far discutere in modo particolare è il nuovo articolo 32 bis che andrebbe a disciplinare la Demolizione e ricostruzione, o ripristino, di edifici preesistenti con modifica di sagoma).

“1.Gli interventi di demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria di edifici preesistenti, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica, nonché quelli volti al ripristino di edifici, o parti di essi, eventualmente crollati o demoliti, attraverso la loro ricostruzione, purché sia possibile accertarne la preesistente consistenza, qualora comportanti anche modifica di sagoma, sono consentiti solo nelle zone territoriali 4, 7, 11, 12, 14 e 15 di cui all’articolo 1”.

In pratica la possibilità di modificare le sagome, mantenendo inalterate le sole volumetrie e non le superfici riapre la strada a quelle ricostruzioni devastanti a cui abbiamo assistito con la prima applicazione della Legge 219/1981 (ricostruzione post-terremoto) che diede la stura ad un altro assalto speculativo del territorio.

D’altronde ora c’è l’urgenza dei “piani casa” da sistemare e quindi ecco perché servono modifiche a breve del PUT.

Insomma come dichiarato dallo stesso Longobardi si sono volute dare:

“…risposte concrete ai Cittadini ed agli operatori”.

Sì, ma quali?