Sono anni ormai che se ne discuteva sull’ipotesi di trovare un candidato unico della Penisola sorrentina da spedire al Consiglio regionale. Un candidato che avesse il sostegno di tutti gli altri Sindaci.

Chiacchiere, chiacchiere e sempre chiacchiere. Alla fine la quadra non si è mai trovata, perché a prevalere erano sempre i protagonismi, i veti incrociati e gli interessi di parte.

Così Leone Gargiulo da Massa Lubrense e Gennaro Cinque da Vico Equense hanno deciso di mettersi in proprio e correre da soli.

Entrambi forti del fatto che i Comuni di provenienza sono più popolosi e, soprattutto, compatti.

Entrambi, però, si sono visti sbattere le porte in faccia.

Così il primo, Gargiulo, nonostante il buon successo di preferenze ottenute (oltre seimila voti) è finito con l’essere il quarto dei non eletti nella sua lista. Una lista oggettivamente troppo forte, la lista personale del Governatore De Luca, che teneva in pancia una serie di big ed in cui per cominciare a ragionare di voti ne servivano circa 10 mila.

Il secondo invece, Cinque, ha spiazzato tutti. Non si è accasato nell’affollata costellazione che circonda la stella De Luca, bensì ha preso posto nell’umile dimora di Stefano Caldoro. Si è candidato in una lista UDC che vorrebbe essere l’acronimo di Unione dei Democratici Cristiani, ma che molto spesso finisce con l’essere l’acronimo di Unione di Dove Cazzomipare. Saltella insomma come una rana, un po’ nel centro-destra ed un po’ nel centro-sinistra.

L’ideale.

Big Gennaro ha fatto il botto. Forte dei 2417 voti raccolti nella natìa Vico Equense, che già da soli gli avrebbero consentito di finire quarto nella lista, ha raschiato appena un paio di centinaio di voti nei restanti Comuni della Penisola sorrentina, ma soprattutto ha fatto la questua nel resto della Provincia.

E che questua.

Altri 1.500 voti in saccoccia, per un totale di 4.174 che lo hanno collocato ampiamente al primo posto nel suo schieramento, con il secondo che si è fermato a 2.500.

Numeri incredibili: 174 preferenze a Napoli Città, 150 a Castellammare di Stabia, 143 a Poggiomarino, 122 a Gragnano, 82 a Somma Vesuviana, 70 a Casola di Napoli, 64 ad Agerola, 53 a Lettere e Sant’Antonio Abate,  38 a Pompei, 34 nella lontanissima Caivano, 26 ad Arzano, 25 a Casalnuovo, 21 a Cicciano e…fanculo alla Penisola sorrentina.

Insomma negli 80 e passa Comuni della Provincia napoletana solo in una quindicina non ha raccolto consensi.

Hai capito a Gennarino scarpe grosso e cervello fine, ora siede in Consiglio regionale, dalla parte dei perdenti?

No, nell’UDC, ricordatevi l’acronimo.

Per cui non ci sarà da sorprendersi se tra qualche mese ce lo dovessimo ritrovare a braccetto con lo Sceriffo De Luca (con cui notoriamente c’è sempre stato un certo feeling) a scorrazzare tronfio in quei Comuni del sorrentino che gli hanno voltato le spalle ed a cui Sindaci, che nella quasi totalità dei casi hanno preferito puntare su altri cavalli che poi si sono dimostrati anche perdenti, presenterà il suo salatissimo conto.

C’è da scommettersi, perciò, che ora qualcuno di quei Sindaci già starà organizzando qualche ambasceria da spedire nel Regno di Cinque, Moiano, per andarsi a prendere il perdono.

j.p.