Dalla relazione depositata dai CC.TT. non si evincono condotte colpose a carico dei sanitari che hanno avuto in cura Nica Luigi e comunque si denota l’assenza di nesso causale in ordine al decesso.

Con questa breve motivazione il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, dottor Silvio Pavia, ha chiesto l’archiviazione del procedimento penale aperto a carico dei dottori Vincenzo Terrone e Russo Giovanni. Il primo – difeso dall’avvocato Giancarlo Panariello – quale medico in servizio presso l’Ospedale di Sorrento al momento del ricovero ed il secondo – difeso dall’avvocato Danilo Di Maio – quale medico curante del Nica.

Contro la richiesta di archiviazione i familiari di Luigi Nica, per il tramite del proprio legale, l’avvocato Sandra Paturzo, hanno presentato opposizione con richiesta di prosecuzione delle indagini.

L’udienza preliminare si è tenuta ieri mattina innanzi al Giudice Antonello Anzalone che ora sarà chiamato a decidere.

In realtà nella corposa consulenza redatta dalla dottor Antonio Lombardi, che si è avvalso dell’apporto del professor Adelmo Gubitosi e del dottor Pasquale Orabona, viene evidenziato che il decesso di Nica è da ricondursi…

…ad una insufficienza cardio-respiratoria acuta, con terminale arresto cardiaco irreversibile, da shock cardiogeno, in soggetto affetto da linfoma MALT.

Un concorso, insomma, tra una patologia di natura cardiologica ed una di natura neoplastica che si è evoluta in così breve tempo da non consentire alcuna indagine, né alcun percorso terapeutico che, in ogni caso, secondo i consulenti, non avrebbe dato certezze.

La circostanza sarebbe stata talmente complessa che si è potuta accertare solo all’esito dell’esame autoptico e che ha portato quindi gli stessi consulenti ad aggiungere…

…che l’operato dei curanti intervenuti presso l’ospedale di Sorrento (NA) in data 31/03/2017, nel corso del breve ricovero del sig. Nica Luigi, seppur viziato da una incompleta strategia diagnostica, in quanto fuorviata dalla genericità del quadro clinico presentato dal paziente, non integra gli estremi di una condotta tecnico-professionale colposamente grave o comunque tale da aver effettivamente inciso nel determinismo del decesso del paziente.

Sulla scorta di queste considerazioni i consulenti hanno “scagionato” completamente anche il medico curante, scrivendo che…

…è logico pensare che, anche in caso di osservazione diretta del paziente, da parte del dottor Russo Giovanni, sarebbero comunque conseguite delle indicazioni terapeutiche del tutto sovrapponibili a quelle erogate telefonicamente, alla luce dell’aspecificità e peculiarità del quadro clinico presentato dal sig. Nica Luigi, divenuto correlabile alla patologia cardiaca e neoplastica da cui era affetto soltanto all’esito dei presenti accertamenti medico-legali necroscopici.

Una ricostruzione contestata dal legale della famiglia del Nica che, dal canto suo ha depositato una propria consulenza di parte, nella quale vengono evidenziate una serie di contraddizioni e la responsabilità del medico di turno e dell’intera struttura ospedaliera.

Ricordiamo che Luigi Nica originario di Piano di Sorrento ma residente a Meta, di professione autista, nel marzo del 2017 era stato stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Sorrento con forti dolori all’addome. Qui era stato visitato e, nel giro di due ore, dimesso. Le condizioni del 40enne, però, non erano migliorate nonostante le cure prestategli prima dai medici dell’ospedale e, successivamente, dal medico di base.

E così, il giorno dopo il ricovero, il cuore di Nica ha cessò di battere.