Sono davvero tanti coloro che hanno ricordato la figura di Antonio Irolla nel giorno della sua scomparsa. Al di là di una conoscenza fugace, non avevamo un rapporto particolare con Irolla, in ogni caso ci piace condividere il messaggio scritto per lui da Fabrizio Guastafierro che ha condiviso in passato una lunga militanza all’interno del Movimento Sociale Italiano.

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 “Quattro parole” indirizzate ad un amico che non c’è più.

Caro Antonio Irolla, sei appena passato nel “mondo dei giusti” ed in molti – opportunamente – ricordano le tue tante qualità e la tua capacità di distinguerti positivamente in tanti ambiti diversi.

Dall’impegno profuso nel mondo delle congreghe e delle processioni a quello dei tifosi del Napoli, da quello nel mondo della fotografia a quello dell’ impegno nel sociale.

In molti, in ogni caso, ti hanno salutato con il Titolo (l’uso della maiuscola non è casuale) di Camerata (nemmeno questa volta l’ uso della maiuscola è casuale) volendo implicitamente riconoscere i tuoi dichiarati orientamenti politici.

Io, sinceramente, – senza nulla togliere a tutto il resto – ti ho conosciuto ed apprezzato proprio per il tuo coraggio.

Un coraggio manifestato nel ricoprire, con dignità… con orgoglio…. con fierezza e ad oltranza, la qualifica di segretario politico del MSI in quella Piano di Sorrento che era il regno della Democrazia Cristiana del Notariello e di Raffaele Russo e dove Gava e Patriarca raccoglievano voti “a mani basse”.

Un paese dove era difficile, se non impossibile, essere “fuori dal coro”.

Eppure malgrado l’etichetta di “Fascista” (ancora una volta l’ uso della maiuscola non è casuale) ti sei guadagnato e meritato il rispetto, la stima e l’ amicizia di gente di ogni orientamento… di destra, di sinistra e di centro.

Purtroppo non ho più notizie del nostro gonfalone, altrimenti te lo porterei in chiesa in occasione della messa che sarà officiata in tuo suffragio.

Non certo per la circostanza… sono sicuro che ne saresti stato felice ed a quel gonfalone avresti voluto che si riservasse un posto d’onore a fianco a te.

Perciò, mentre continuo a piangere come una fontana, permettimi di corredare questo post con una immagine che ti è stata sempre nel cuore.

In fin dei conti non hai mai avuto esitazioni nel far sì che questo simbolo fosse considerato come la tua faccia e viceversa.