Non è tempo per noi che non ci svegliamo mai
Abbiam sogni però troppo grandi e belli sai
Belli o brutti, abbiam facce che però non cambian mai
Non è tempo per noi e forse non lo sarà mai
Cantava Luciano Ligabue agli esordi della sua carriera, prima di decidere di mettersi a gracchiare. Parole che sembravano si fossero scolpite nella mia mente. In questi anni erano diventate il manuale della mia esistenza.
 Non è il tempo per me e forse non lo sarà mai.
Invece no, quel tempo è arrivato. Il tempo dei “fuori posto e fuori moda”, di quelli che qualcuno definisce semplicemente…
…dannati…
…ma che io invece chiamo superstiti.
Il tempo di quelli che sono stati per una vita intera voltati con le spalle dall’altra parte, lasciando fare agli altri. Con disprezzo. Forse anche altezzosità. Consapevoli che la gran parte di quegli altri non sapeva fare un cazzo, permettetemi il francesismo, ma serve a render meglio l’idea.
Ingenui nel credere che tanto non sarebbe servito a niente provare a cambiare, testardi nel continuare a restare voltati dall’altra parte.
Però a rifletterci non può essere sempre così. Perché sempre Liga, in quello stesso testo ammoniva anche che…
…ci han concesso solo una vita, soddisfatti o no, qua non rimborsano mai.
Allora se le cose stanno in questo modo da questa vita ho già preso abbastanza, senza mai dare a sufficienza in cambio, senza mai azzardare.
Tutto questo per dire cosa?
Per dire che quel tempo non è vero che non lo sarà mai, quel tempo è arrivato.
Quel tempo è già oggi.
Stamattina, mi sono svegliato, sono uscito fuori in giardino, ho respirato un po’ di autunno e mi sono detto…
Vai, vai a suonare la carica dei “fuori tempo e fuori moda”. La carica dei dannati. La carica dei superstiti.
Ed eccomi qua a confessarvi di essere stufo dei mutismi, dei tatticismi, dei selfismi e del pressapochismo.
E’ il momento di reagire. E’ il momento di mettere da parte disprezzo ed altezzosità.
E’ il mio momento.
E’ il nostro momento.
Il momento di sfidare a viso aperto coloro a cui in questi anni abbiamo lasciato colpevolmente campo libero. Per quanto mi riguarda partirò dalla mia Città, da Piano di Sorrento.
Sono pronto a sfidare Vincenzo Iaccarino alle prossime elezioni.
Questo significa che mi candiderò Sindaco? 
Certo, ma anche no. Se altri vorranno subentrare in corsa a me con lo stesso spirito, sarò pronto a farmi da parte senza esitazione.
Ad una condizione:
Non ci sarà spazio per: mutismo, tatticismi, selfismi e pressapochismo.
Abbiamo già concesso il nostro presente a chi non si è dimostrato all’altezza, ora andiamoci a prendere il futuro.
Johnny Pollio