A proposito di ordinanza farlocche e boom di telecamere, i social ci propongono un intervento di Giancarlo d’Esposito che merita di essere letto. D’Esposito, uno dei fondatori del Movimento civico PianoForte, non a caso nella sua riflessione chiama in causa i suoi compagni di esperienza politica Anna Iaccarino, Torquato Galasso, Giovanni Ruggiero, Salvatore Cappiello, Graziano Maresca, Antonio D’Aniello, Danilo Esposito e si pone una serie di interrogativi così scrivendo:

Gli articoli pubblicati qualche giorno fa sul Talepiano da Johnny Pollio riguardanti l’ordinanza anti-botti emessa dal Comune di Piano di Sorrento in previsione dei festeggiamenti di Capodanno e l’abbandono dei rifiuti in strada, credo meritino una riflessione scevra da polemiche sterili e non permeata da eccessi fideistici al fine di non perdere di vista quello che, a mio modesto parere, è il vero punto della questione, ossia, l’amministrare a suon di ordinanze o provvedimenti simil emergenziali ogni qualvolta che ci si trova di fronte ad una problematica che non investe soltanto gli amministratori in carica ma un’intera comunità ed il suo stile di vita è legittimo?

“E’ normale – aggiunge l’esponente di PianoForte – che le amministrazioni dei vari paesi di qualsiasi posto in Italia, debbano andare avanti a suon di ordinanze, divieti e continue installazioni di telecamere? Anche io, non molto tempo fa, esortai gli ex colleghi a pensare seriamente all’apposizione di telecamere all’interno del Cimitero Comunale a causa di reiterati furti di arredi tombali, poi però mi sono chiesto se fosse stato giusto violare i momenti di raccoglimento dei cittadini presso le tombe dei loro cari, e dissi a me stesso di lasciar perdere, sarebbe stato l’ennesimo provvedimento morbosamente voyeuristico. La sintesi amministrativa fatta di divieti e ordinanze può essere perpetrata all’infinito o sarebbe più giusto tentare con le immissioni di anticorpi lavorando con le parti sane della società ed usare gli strumenti sopracitati solo in casi eccezionali?” 

“Certo – conclude d’Esposito – capisco che è difficile, ma bisogna tentare con la strada della persuasione e del buonsenso nonché della buona educazione per non ritrovarci tra qualche anno a vivere spiati e con le ordinanze a regolare e scandire le nostre giornate.