Bullismo?

Forse no o forse sì, quel che è certo è che l’aggressione verificatasi oggi, all’uscita dell’Istituto Nino Bixio, rappresenta l’ennesimo campanello d’allarme.

A farne le spese un ragazzo di Sant’Agnello che frequenta la classe prima. Un ragazzino. Picchiato in maniera selvaggia, ed anche vigliacca, da altri suoi coetanei, almeno due. Lo hanno continuato a colpire anche a terra. Rivoli di sangue e lacrime gli bagnavano il viso ancora acerbo. Il tutto mentre l’orda di studenti invadeva il Corso Italia, lasciandosi alle spalle la solita giornata di scuola.

Sul posto sono intervenute poi le forze dell’ordine ed il ragazzo è stato trasportato in ospedale. Pare niente di grave.

Resta però l’accaduto.

Il brutto accaduto.

E’ vero, le mazzate all’uscita della scuola ci sono sempre state e forse ci saranno sempre. I motivi sempre gli stessi, il più delle volte i primi sussulti pseudo-amorosi. Ciò che è cambiato sono le conseguenze.

Una volta per una cazzata simile si perdeva l’anno e all’ospedale ci finiva anche l’aggressore. Ce lo mandavano la mamma ed il papà. Così, a futura memoria.

Ora invece nella più nera delle ipotesi arriva la lavatella di testa ed il convegnuccio a cui partecipano Sindaci, Assessori e Consiglieri. Poi scattano i pistolotti sociologici e le introspezione psicologiche.

Alla fine non si riesce più a distinguere nemmeno l’aggressore dall’aggredito.

Funziona così nella nostra società deresponsabilizzata.

Allora dove vogliamo arrivare?

Ad iscrivere i nostri figli a corsi di difesa personale se non addirittura a mandarli armati a scuola?

jp

(Nella foto in evidenza immagine di repertorio)