RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
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Quello che è accaduto al Comune di Piano di Sorrento ha dell’inverosimile. L’approvazione del bilancio dovrebbe essere il momento fondamentale dell’attività del consiglio comunale, invece ancora una volta l’amministrazione si è ridotta all’ultimo momento, nonostante la proroga ricevuta dal governo nazionale.
La gatta, per andar di fretta, come si sa, fa i figli ciechi.
Ci troviamo di fronte ad una proposta di delibera del 23 marzo, che dà per visto il parere del revisore contabile che arriva ben due giorni dopo, il protocollo e la data della relazione del Dott. Benincasa è del 25 marzo.
Una ‘magia’ che praticamente vizia l’atto e rende la sua approvazione a mio avviso impossibile.
Inoltre, c’è una chiara violazione dello Statuto comunale, che stabilisce chiaramente il termine di cinque giorni entro i quali la proposta di delibera – non viziata – deve essere protocollata per consentire la convocazione dell’assise.
In ultimo, non sono rispettate nemmeno le prescrizioni dettate dal regolamento di contabilità comunale che prevede il deposito degli atti relativi al bilancio nei quindici giorni precedenti al termine ultimo per l’approvazione. Gli atti, invece, sono stati resi disponibili il 25 marzo, altro che quindici giorni!
I tempi vengono dettati chiaramente dallo Statuto e dal regolamento di contabilità per consentire a tutti i Consiglieri comunali di approfondire il bilancio del comune, capirne le scelte ed apportare eventuali emendamenti.
Non siamo di fronte ad un arzigogolo barocco, ma ad una palese violazione delle prerogative dei consiglieri comunali.
Di fronte a tutta questa superficialità qualsiasi Assessore al bilancio si sarebbe dovuto dimettere di corsa, ma nel caso specifico le deleghe sono trattenute dal Sindaco, troppo impegnato a fotografare cartelli stradali, farsi gite in città metropolitana o impegnandosi in ronde che hanno l’aria di essere passerelle elettorali.
In tutto questo si dimentica di controllare gli atti relativi al bilancio, scrive proposte di delibere dando per acclarati pareri mai visti e mai ricevuti, consente di violare statuto e regolamenti comunali con la grazia di un elefante in un negozio di cristalli. Il minimo sarebbero delle scuse al Consiglio comunale ed il rimettere le deleghe al bilancio a qualcuno che ha tempo di occuparsene.
Se avevate dubbi, siamo di fronte all’ennesimo naufragio di questa amministrazione.
Adesso, l’unica strada possibile è la retromarcia: rinviare l’approvazione del bilancio e sanare tutti i difetti ed errori fatti fin ora, che è ciò che ho formalmente richiesto, altrimenti il Comune approverà un atto viziato, debole ed impugnabile.
Il tutto senza considerare le ulteriori conseguenze che ne potrebbero derivare.
Antonio D’Aniello