E’ Il Canguro coop. sociale arl di Scafati l’aggiudicataria dell’immobile di via San Liborio  che un tempo ospitava la scuola materna. La cooperativa scafatese ha così prevalso sull’unica altra concorrente, la Scuola Il Ciliegio s.a.s.  di Cercola.

Migliore l’offerta economica, 42 mila euro all’anno (circa 3 mila e 500 al mese), contro i 30 mila della “rivale”. Migliore soprattutto l’offerta tecnica che ha convinto di più i commissari.

Proprio dalla lettura dell’offerta tecnica, però, emerge un dato al quanto singolare.

La cooperativa Il Canguro ha corredato la sua documentazione con ben 10 protocolli di intesa. Protocolli sottoscritti con associazioni, professionisti e commercianti locali.

In particolare i partners del sodalizio scafatese saranno:

  1. Concerto bandistico Città di Piano di Sorrento.
  2. Associazione culturale e musicale Ottava Nota.
  3. Associazione culturale Raffaele Viviani new band.
  4. Associazione Help Affido familiare di promozione sociale.
  5. Coppola Rosanna biologa nutrizionista.
  6. ‘A puteca ‘e Masaniello srl.
  7. Società cooperativa sociale Giglio.
  8. Associazione culturale Maynard Animation.
  9. Associazione culturale compagnia di teatro ‘A Zeza.
  10. Associazione culturale Archimede – officina delle idee.

Gran parte delle associazioni sono da anni legate al Comune di Piano di Sorrento, essendo sovente beneficiarie di contributi per le loro iniziative. Altre, come la Coop. Giglio, gestiscono i parchi di Traversa San Michele e via delle Rose ed il servizio di assistenza al trasporto scolastico. Inoltre Coop. Giglio, ‘A Zeza e Maynard risultano tra coloro che dovranno collaborare con il Comune anche nella gestione del centro polifunzionale nell’ex Convento di Santa Teresa.

Per la verità non si riesce a capire in cosa consisterebbero questi protocolli di intesa ed in cosa sarebbero funzionali nella gestione dell’immobile di via San Liborio.

Infatti i locali sono sorti grazie ad un contributo regionale di 450 mila euro.

I lavori sono consistiti nella ristrutturazione e nell’adeguamento dell’edificio pre-esistente al fine di renderlo idoneo ad ospitare un micronido per bambini da 0 a 36 mesi.

La struttura era stata così suddivisa in due sezioni: una più piccola per bambini fino ad un anno di età e una più grande per bambini da uno a due anni.

Poi la svolta con l’avvento dell’Amministrazione guidata da Vincenzo Iaccarino. Il Comune che decide di limitarsi a locare l’immobile, mantenendo per l’aggiudicatario ferma la destinazione originaria di micronido, ma lasciando aperte una serie di strade “alternative”.

Una scelta più che discutibile.

Basti pensare che la locazione è stata fissata a prezzi “calmierati”, in virtù del fatto che nella struttura si sarebbe svolto un servizio pubblico. Tuttavia, in cambio di questo “sconto”, inspiegabilmente l’Ente non si è riservato alcun beneficio. Insomma il servizio nido verrà offerto a prezzi di mercato, concorrenziale in tutto e per tutto con le altre strutture private, con la differenza che le altre strutture private non godono di prezzi di locazioni agevolati.

Una vicenda che appare opportuno approfondire ulteriormente, anche alla luce degli ultimi sviluppi.