Sulla vicenda del rinnovo della concessione al Ristorante L’Approdo a Marina di Cassano è bastato che noi pubblicassimo, poche ore dopo che ne eravamo venuti in possesso, il contenuto della lettera di Don Pasquale Irolla per scatenare l’inferno.

Per primi sono arrivati quelli del Partito Democratico che hanno diramato una nota cerchiobottista. Una letterina in cui, in maniera molto garbata, hanno chiesto umilmente a quella stessa Amministrazione che loro sostengono di fare un passetto indietro. Sempre se non è troppo di fastidio.

Passato qualche giorno, si sono fatti sentire i Podemos. Arrabbiati come non mai, per il mancato invito alla passerella in tivvù. Ci hanno portato così a conoscenza del fatto che presto convocheranno un Consiglio comunale in cui chiederanno ufficialmente la revoca della concessione.

Persino il grillino Salvatore Mare, tra una graticola e l’altra, ha trovato il tempo di farci una battutina. La solita innocua facebookata tanto pere dire “ho fatto qualcosa pure io”. Allora ha invocato un ritorno al pubblico dello spazio. Aspettavano a lui.

Da ultimo, autentico putruseno ogni minestra, è intervenuto il Sindaco virtuale: Vincenzo Iaccarino.

Ancora in preda ai fumi da Tg Itinerante si è seduto al computer e ha digitato a come viene sulla sua tastiera.

Innanzitutto ci ha fatto sapere che il coinvolgimento del Parroco Don Pasquale Irolla è avvenuto…

“…in modo assolutamente strumentale”…

…quasi come se le lettere (ben due) scritte dal prelato le avessimo confezionate noi!

Non pago della prima fesseria ne ha aggiunto un’altra:

“…trattasi di un mero atto di natura amministrativa, adottato d’ufficio nell’assoluta legittimità delle procedure e che allo stato prescindono dalla discrezionalità politica”.

Come come?

Il Funzionario se ne “sbatte” della richiesta presentata da Don Pasquale in nome della comunità, sceglie di concedere lo spazio ad un privato che l’ha chiesto tre mesi dopo Don Pasquale e fa tutto questo di testa sua?

La politica non sapeva e seppur sapeva nulla poteva?

E questa cosa chi la scrive? Vincenzo Iaccarino?

Proprio lui?

Uno che manca solo che ci far credere che i babà della Casa del Dolce vengono ancora più squisiti da quando è diventato Sindaco, ha poi l’ardire di proclamare che la politica non poteva farci niente nella vicenda dell’Approdo?

Magari glielo avranno fatto credere a lui. Noi però non teniamo scritto in fronte Giò Condor?

Siccome però three fesserie is meglio che two ecco allora che ne ha sfornato un’altra, ancora più spettacolare…

“…recependo i “desiderata” espressi dalla Comunità locale e rappresentatimi il giorno 30 Dicembre in Comune da una delegazione del Comitato della Chiesa presieduta da Maresca e dal Priore dell’Ariconfraternita “Morte e Orazione” Michele Gargiulo, abbiamo svolto un proficuo incontro nel corso del quale il funzionario preposto ha chiarmente illustrato lo stato dell’arte. Ci siamo accordati di reincontrarci subito dopo le festività e, congiuntamente al proprietario della struttura, di valutare la fattibilità di un’intesa tra le parti, che non mortifichi alcuno, ma che soddisfi le reciproche esigenze!”

Così tutti, ma proprio tutti hanno detto la loro.

Bravi, veramente bravi.

Che rispondere a costoro?

Buongiorno!

Buongiorno a tutti.

Bene alzati. Già fatta colazione?

Lo sapranno mai Lor signori che la lettera di Don Pasquale è stata protocollata il 14 settembre scorso?

Tra dieci giorni compie quattro mesi.

Qualcuno di loro l’aveva vista prima?

Avatar Il TalepianoCerto è vero. Noi l’abbiamo pubblicata solo il 22 dicembre, ma noi siamo Il Talepiano. Siamo guardati a vista. Se solo circoliamo per Piazza Cota scatta l’allarme nucleare, figurarsi se possiamo mai accedere alle segrete stanze del Palazzo.

Per loro il discorso è diverso. Fanno tavoli, tavolini, Consigli formali ed informali; banchettano, brindano e si scambiano auguri; si “…allisciano, si abbracciano e si vasano” e poi non sanno cosa chiedeva quattro mesi fa ‘o Parrucchiano a nome di una intera comunità?

Glielo abbiamo dovuto dire noi!

Allora  un bel pernacchio se lo meritano davvero tutti quanti.

Ci riecheggiano nelle orecchie le parole di coloro che ci hanno fornito la notizia:

“Ci siamo rivolti a voi, perché qui nessuno se ne fotte”.

Capito bene il messaggio?

“Nessuno se ne fotte”.

Nessuno se ne fotte non del Parrucchiano, ma di un’intera comunità.

Sono quasi quattro mesi che se ne fottono. Solo dopo che lo abbiamo denunciato pubblicamente noi, si ricordano di chiedere passi indietro, di presentare mozioni, scrivere appelli su facebook e persino di recepire i “desiderata” della Comunità locale.

Ora quando ormai è troppo tardi. Quando ormai il privato ha legittimamente ottenuto il suo rinnovo.

Ora ci si può affidare solo alla clemenza di questo privato. Altro non si può.

Non si può perché se ne sono fottuti tutti.

Allora che ci stanno a fare al Comune?

Perché non fanno armi e bagagli e lasciano tutto nelle mani del vice-Sindaco Pasquale D’Aniello?

Almeno “sparagnammo e cumparimmo”. Inoltre è vero che Pasqualone fa quello che vuole, ma almeno si sta zitto e non ci piglia per culo!

j.p.