Antonio D’Aniello è il “virgulto” di una sinistra fin troppo educata e che spesso commette il tragico errore di non centrare mai il bersaglio delle proprie (legittime) battaglie.

Molto probabilmente perché vuole che sia proprio così. Forse perché è conscio del fatto che in questo momento a Piano di Sorrento non può tirare troppo la corda, in una maggioranza incolore e ristagnante che pensa troppo ai social e all’ordinaria manutenzione che va in voga sui blog di palazzo.

E’ fin troppo intelligente per capire che la sua nuova mission politica è un cerino spento in partenza. Serve altro per fare rumore. Urge che capisca che se esige di incidere deve focalizzare l’attenzione su obiettivi ben precisi.

Vuole mettere alla porta tutti coloro che hanno simpatie destrorse e nostalgiche di “quando c’era lui”, obbligando coloro che vogliono fare manifestazioni pubbliche o utilizzare strutture comunali a firmare un modulo in cui rinnegano il fascismo o roba simile.

Una strombazzata, niente di più, che si inserisce nel professionismo di affrontare un fascismo latente acuito dall’assenza di una vera politica in grado di frenare gli ardori mussoliniani del web.

Che vogliamo dire?

Vogliamo dire che sta sparando nel mucchio sulla faccenda anti-fascista, seppur sia “costituzionalmente” corretto mettersi all’opposizione di chi professa la fede del Duce o si macchia di simpatie consimili.

D’Aniello, però, è un Consigliere comunale di maggioranza. E’ del Partito Democratico. Sostiene la maggioranza del Sindaco Vincenzo Iaccarino. Sostiene la Giunta che al suo interno vanta l’assessore Costantino Russo. Russo a sua volta è tesserato di Casapound e non da oggi.

Già quando Iaccarino ringraziò Casapound per aver collaborato alla pulizia di Marina di Cassano, Antonio D’Aniello restò muto e fece capire di essere un pizzico amareggiato.

Allora serve qualcosa di più. D’Aniello deve battere i pugni sul tavolo per davvero, qualora volesse “fare la questione”.

Antonio D’Aniello sventola il cartellino rosso sotto il naso di Casapound, ma si guarda bene dal nominare il suo avversario locale. Si limita a spargere indizi qui e lì, facendo riferimento a manifesti abusivi e altri casi in cui i fedelissimi di Casapound hanno fatto rumore a Piano di Sorrento.

Insomma che vogliamo dire?

Antonio D’Aniello deve porre la sua questione sul tavolo della maggioranza e spingere sul gas. Può stare nella maggioranza in cui un assessore è tesserato Casapound che, secondo D’Aniello, è un movimento da sbattere fuori e sconfiggere?

A noi del clan onestamente pare di no.

Quindi, un suggerimento spassionato: D’Aniello, poni il caso Russo sul tavolo o stai zitto.

Eminenza Grigia