Innesta la marcia indietro il Presidente del Consiglio comunale Mario Russo e fa sapere che nella prossima seduta del Consiglio comunale verrà finalmente discusso il cosiddetto ordine del giorno sull’antifascismo.

A farlo sapere è Antonio D’Aniello, il rappresentante del Partito Democratico che nei mesi scorsi era stato il proponente dell’argomento che era stato al centro di un acceso dibattito tra lo stesso D’Aniello e Russo nel corso dell’ultima assise. Uno scontro che aveva portato D’Aniello addirittura a richiedere l’intervento del Prefetto.

Non c’è stato però bisogno del Prefetto, perché – come spiega D’AnielloMario Russo ha scritto a D’Aniello per comunicargli il cambio di programma. Un cambio di programma che secondo l’esponente piddino contiene una serie di inesattezze.

Ecco il comunicato di Antonio D’Aniello:

“Sembra che finalmente questa storia sia giunta al termine. Iniziamo dalla fine: dopo aver scritto la lettera al prefetto, l’ho comunicata al Presidente del consiglio e al segretario generale. Due giorni fa mi è stato comunicato dal Presidente, tramite pec, che l’argomento sarà discusso nel prossimo consiglio comunale.

Nella nota il Presidente rimarca alcune cose che a mio avviso sono sbagliate:

  • Non è necessario un quinto dei consiglieri per proporre ordini del giorno, tale numero è necessario per chiedere la convocazione di un consiglio comunale, nel caso non si raggiunga il numero l’argomento viene discusso nel primo consiglio utile, senza il termine dei 15 giorni.
  • Insiste sulla necessità di parere di tutti i funzionari, aggiungendo che la discussione avverrà perché è arrivato anche il parere del funzionario del 2^ Settore, Luigi Maresca, insieme a quelli già giunti delle aree economica e giuridica. Lo ripeto, sulle delibere in votazione c’è sempre un solo parere. Nel mio caso occorrono tutti. Sarà una nuova legge ad personam?
  • Infine, il parere del funzionario Maresca, sostanzialmente rimarca quanto già ho scritto, che trattandosi di atto di indirizzo non occorre parere di regolarità tecnica.

Insomma, alla fine è sempre troppo difficile ammettere di aver torto?”