“L’estate sta finendo”, per dirla con i Righeira, e siccome qui in Penisola Sorrentina questa è la stagione in cui un bel po’ di nodi vengono al pettine, prima di addentrarci in un più quieto autunno, facciamo un punto della situazione, cercando, però, di non concentrarci soltanto sugli aspetti più negativi.


Sì, prima di evidenziare “i nodi”, proviamo a partire da ciò che va bene.

Mi viene per esempio in mente l’impegno delle varie amministrazioni comunali nell’organizzare eventi culturali e ricreativi, spesso destinati anche ai bambini. Intrattenimenti musicali, sportivi, gastronomici, artistici, teatrali e letterari d’ogni sorta hanno colorato le serate estive del nostro territorio, quando finalmente il gran caldo diurno si placava per far pian piano posto alla frescura della notte.

Già, il gran caldo.

Le temperature roventi di questa estate 2019 non hanno certo risparmiato la Terra delle Sirene. Dopo un insolito maggio freddo e piovoso, nel trimestre successivo la colonnina di mercurio si è infervorata per troneggiare nei piani alti, senza accennare a scendere.


Afa e calura da climi tropicali: le miti estati di una volta sembrano destinate a diventare ricordi sempre più sbiaditi…

C’è chi sostiene ciò sia la conseguenza di una normale evoluzione climatica dettata dalle leggi di Madre Natura, ma i più puntano il dito contro l’inquinamento e la produzione di gas serra nocivi agli strati atmosferici.

Insomma, la solita canzoncina del riscaldamento del globo con conseguente e pericoloso scioglimento dei ghiacciai.

Una melodia nota da troppo tempo, più datata persino del pezzo dei Righeira.

Ci siamo talmente abituati a sentirle queste note di allarmismo, che quasi non ci facciamo più caso, confidando magari in un superficiale “Prima o poi le cose si risolveranno“.

E noi, in terra sorrentina, cosa facciamo per arginare questa grave piaga dell’inquinamento atmosferico? Vien più facile rispondere elencando quel che si fa per aggravare il tutto.

Nonostante non disponiamo di strade ampie e ben fruibili in entrambi i sensi di marcia, consentiamo l’accesso a mezzi pesanti e di gran cilindrata.

Le nostre vie sono dunque invase da camion per trasporti commerciali, betoniere per lavori edili e, dulcis in fundo, i tanto bersagliati bus turistici che devono “necessariamente” approdare a pochi passi dagli ingressi degli hotels lasciando andare in tilt la circolazione locale e con essa lo smog, se vogliamo tornare al discorso sull’inquinamento.


Anche questa del traffico sorrentino è una vecchia canzone. Ci lamentiamo tutti, puntiamo il dito contro le giunte comunali di ieri e di oggi, ma di fatto non cambia mai niente.

La musica è sempre la stessa.

“L’estate sta finendo”, un altro anno se ne va, ma qui c’è sempre tanto che non va!

Nessun provvedimento, nessuna proposta adeguata per risolvere un problema spinoso che lede da anni alla salute ed alla qualità della vita dei cittadini.

Respiriamo aria inquinata e per piccoli spostamenti impieghiamo tempi infiniti, per non parlare della difficoltà nel trovare il posto per sostare.

E qui veniamo a un altro punto dolente della nostra Penisola, che in estate raggiunge l’apice: tanti i mezzi di trasporto, pochi i posti a disposizione.

I parcheggi, nonostante i prezzi alti, sono sempre pieni, come del resto gli spazi delimitati dalle odiose strisce blu, che presentano tariffe e fasce orarie diverse a seconda del comune di appartenenza.

Così, scorrazzare da un paese all’altro nell’arco di una stessa giornata significa adeguarsi ogni volta alle rispettive modalità di pagamento.

E guai a non programmare con precisione la permanenza del proprio autoveicolo in quel parallelogramma azzurro: bastano pochi minuti al di fuori dell’orario impostato nel parchimetro e gli ausiliari-avvoltoi sopraggiungono tempestivi a multare l’ignaro malcapitato.

Per chi invece sosta in doppia fila o in prossimità di curva c’è più clemenza, ma questo è un altro controverso discorso in cui si chiama in causa l’esigenza di una più severa attività di vigilanza.

Insomma, una quotidianità stressata la nostra.

Avevo però premesso di voler introdurre questo pezzo individuando prima gli aspetti positivi del nostro territorio, dell’amena  Penisola Sorrentina, con i suoi panorami incantevoli, i costoni tufacei a picco sul mare e… bla bla, bla

Anche questa è una musica già ascoltata:

“Vir o’ mar quant è bell’, spir tant sentiment…”.

E ancora:

“Qui dove il mare luccica e tira forte il vento, su una vecchia terrazza, davanti al golfo di Surriento”.

Il pregio di vivere in un luogo piacevole dal punto di vista paesaggistico si offusca, però, nel prendere atto di quanto il nostro pittoresco scenario da cartolina sia stato deturpato dall’abusivismo edilizio, a discapito delle sempre più rare riserve di verde, sacrificate negli ultimi decenni da una impietosa cementazione di massa, per tornare di nuovo ad un discorso ambientale.

Oh no, sono ancora inciampata in un altro nodo al pettine!

Mi ero proposta di ovattare questa analisi con più morbide considerazioni, ma alla fine a venir fuori sono sempre gli aspetti più spigolosi, del resto segnalati più volte al nostro blog dai cittadini ormai stufi di questa involuzione in cui siamo impigliati da troppi anni.


Prima di scrivere le riflessioni che avete appena letto, oltre a tener conto delle e-mail pervenute al Talepiano, ho improvvisato una sorta di sondaggio ponendo a più persone questa domanda: “Cosa va e cosa non va nel nostro territorio?”.

Le risposte sono state tutte incentrate su quello che non va affatto bene: lo smog, il traffico, il problema dei parcheggi, la scarsa considerazione dell’ambiente, come appunto si è evidenziato sinora.

Ma non è certo finita qui: strade dissestate, marciapiedi in pessime condizioni, palazzi con cornicioni pericolanti e tanto altro ancora.

Last but not least, inoltre, la questione della fruibilità delle spiagge nostrane e del carovita balneare.

Questo, però, è un argomento su cui c’è tanto da dire e dunque ne (s)parleremo in un altro articolo, attendendo anche nuove considerazioni da parte dei nostri lettori.

 Chissà, magari a furia di (s)parlare, riusciremo prima o poi a (s)muovere qualcosa…

Mariaelena Castellano