Da quando son ritornato a vivere in Costiera abito a Vico Equense e mi colpisce il fatto che in alcune zone del paese, nello spiazzo dinanzi al Municipio o nei pressi della Chiesa di San Ciro, ci sono puntualmente bambini, ragazzi che giocano a pallone ad ogni ora inventandosi porte di ogni tipo, giochi al battimuro, varie ed eventuali.

La tal cosa da una parte mi fa rabbia perché trovo assurda l’assenza di playground destinati all’utilizzo libero per chi voglia giocare, dall’altra mi fa sorridere perché mi ricorda i tempi dell’adolescenza quando con gli amici si cercava un qualsiasi angolo di Sorrento per giocare con una palla.

Ci si vedeva quasi ogni giorno nello spazio antistante il campo del Seminario, al “triangolo” di Montariello o dietro ai giardini di Piazza Lauro.

Il vecchio Campo Spasiano era diventato il nostro “stadio” pomeridiano, le strutture dei canestri fatiscenti diventavano le porte in cui fare goal. Gli angoli del campo le curve verso cui andare ad esultare.

5vs5, 3vs3.

Portieri fissi o mobili. Alla tedesca.

Dimentico tutti i vari modi in cui si giocava. La fantasia non aveva limiti e accompagnavamo le nostre partite con approfondite radiocronache.

Si iniziava verso le quattro. Se eravamo fortunati, trovavamo ingresso grazie a qualche condomino compiacente, viceversa ci toccava scavalcare i cancelli. Si tirava dritti sino al calar del sole o sino a quando  qualcuno non tirava secchiate di acqua dai palazzi.

La creatività, l’arte di arrangiarsi, la voglia di trovare qualsiasi mezzo e luogo per giocare “allenate” da bambini non si perdono con il tempo ed infatti ritornato. Da queste parti ho scoperto che alcuni dei compagni di gioco di allora han trovato nuovamente un modo, il gusto di stare assieme e di gioire veramente con poco.

Da tre anni si sono dedicati al FootGolf, uno sport con l’obiettivo di prender a calci un pallone non per fare rete ma bensì per metterlo in una buca con il minor numero di colpi possibile.

Insieme hanno fondato un’associazione, l’Asd Sorrento FootGolf, e da anni – prima totalmente a loro spese adesso con il sostegno parziale di alcuni sponsor – girano l’Italia praticamente ogni fine settimana per partecipare a campionati nazionali ed interregionali.

Il Presidente dell’associazione è Ivano Schisano mentre il capitano è Peppe Parlato, sono stati loro i motori del movimento che adesso in Penisola Sorrentina conta una ventina di tesserati.

In assenza di gare ci si allena nel fine settimana nel campo Seminario, simulando con birilli, cinesini e paletti i possibili percorsi di gioco. Viceversa si parte con macchine e pulmini per raggiungere i campi di gara dislocati lungo lo “Stivale”. Arrivati sul green la tuta sociale lascia spazio al completino da golfer, i piedi diventano i sostituti della mazza e ci si sfida all’ultimo “par”.

Le gare sono individuali, ma i migliori tre di ogni associazione fanno somma e quindi classifica tra le varie società. Nel 2016 due nostri paesani, il carottese Marco Esposito ed il sorrentino Salvatore Costantino si sono meritati la partecipazione con la maglia nazionale ai Mondiali in Argentina.

Grazie ai brillanti risultati ottenuti, il primo è stato ingaggiato in questa stagione dalla Lazio FootGolf e con quella casacca si è laureato due settimane fa campione italiano sia individuale che a coppie con Andrea Piscopo. Costantino, invece, con una scelta di fede degna del miglior Totti è rimasto ancorato ai colori rossoneri e si è classificato terzo nel week end scorso nel prestigioso torneo internazionale di Roma alle spalle dello stesso Esposito e di De Pascale, un altro dei top a livello nazionale.

Entrambi i campioni peninsulari assieme al capitano Parlato sognano di poter reindossare la maglia della nazionale ai prossimi Mondiali del 2018 che l’Italia è candidata ad ospitare.
Mentre alcuni sognano l’eccellenza, altri si dannano per liberarsi almeno un week end dai propri impegni lavorativi e familiari pur di andare a giocare.

Il Presidente ed il direttivo, intanto, si adoperano per trovare ulteriori contributi per poter offrire un sostegno economico alle trasferte e magari per l’affiliazione di giovani leve ventenni, quelli con maggiore difficoltà ad autosostenersi. Ed ancora si cercano campi, spazi per allenarsi ed allora chissà che il ricordo dei nostri vecchi “stadi” di un tempo non possa tornare buono e dare un’idea di dove poter andare a calciare.

Tra i bambini che giocano per strada e gli appassionati amici del FootGolf non vedo distanza ma somiglianza.

Medesimo amore, voglia di stare assieme e di divertirsi dando un calcio ad un pallone. Che si faccia goal tra due zaini o si metta una sfera in una buca in fondo quale volete che sia la differenza…

Massimo Costagliola di Fiore

 

 

Il video esclusivo Salvatore Costantino un colpo e...buca

Salvatore Costantino ha le spalle rivolte alla palla.

Pochi attimi.

Si gira.

Un passo e mezzo e…

…la palla inizia a rotolare.

Prima velocemente poi per magia rallenta e finisce la sua corsa in buca.

Bravooooooo!