Con la vittoria casalinga per 3 set a 1 nei confronti della Pallavolo Bari, la Folgore Massa prosegue il suo momento positivo, allungando a tre partite la striscia vincente. Si posiziona così momentaneamente al terzo posto, all’inseguimento di Lecce e Marigliano.

Nel prossimo turno i peninsulari saranno ospiti della bestia nera Ottaviano. Un derby che rappresenterà un vero esame di maturità per Scialò e compagni. La Penisola sportiva, intanto, risponde sempre più appassionatamente ed il seguito verso la squadra aumenta.

Del momento magico del team costiero, del derby di domenica, degli obiettivi futuri e di altro ne abbiamo voluto parlare con il direttore sportivo Fabrizio Ruggiero.

D.: Tre vittorie consecutive, terzo posto in classifica e la vetta nel mirino, cosa era successo a Taranto e cosa è cambiato dopo ? 

A Taranto abbiamo avuto un problema di personalità perché l’infortunio di Scialò ha influenzato negativamente la squadra piuttosto che responsabilizzare i tanti talenti che comunque abbiamo in rosa. Dopo abbiamo avuto un bel confronto nello spogliatoio e credo che ad Andria il destino ha voluto riproporci la stessa situazione proprio per farci prendere coscienza del cambiamento che c’è stato e della consapevolezza del potenziale del gruppo aldilà dei singoli.

D.: E’ ancora presto per fare dei bilanci sommari ma a che punto siete? La squadra è in linea con gli obiettivi di inizio stagione?

Si è presto. Questo è un girone durissimo dove oggi è difficile anche dare un obiettivo vero per la stagione. Stiamo crescendo ma mi aspetto di più.

D.: Adesso c’è l’ostica trasferta di Ottaviano, un derby che si ripete nelle ultime stagioni. Con quali aspettative vi avvicinate a questo incontro? Siamo già di fronte ad un passaggio cruciale nella vostra annata?

R.: Non so se cruciale ma questo è un banco di prova fondamentale perché per stare in zone di alta classifica bisogna raccogliere vittorie pesanti anche fuori casa e vincere un derby quest’anno può valere doppio!

D.:  Facciamo un salto fuoricampo. La vostra organizzazione sta riscuotendo tanti consensi, il Palazzetto risulta oramai sempre pieno e si sprecano le iniziative che mettete in campo ad ogni match. Si ha l’impressione che come società già siete pronti al passaggio di categoria, il contesto invece lo è?

R.: Definiamo meglio il contesto. Il movimento pallavolistico e sportivo in generale è pronto. Qui in Penisola secondo me non si aspettava altro che avere una realtà in grado di mettere d’accordo tutti, mamme, papà e figli. Ormai metà palazzetto è pieno di famiglie e questo mi riempie di orgoglio perché racchiude molto il senso sociale della nostra missione. Sabato a vedere la partita c’era il Sindaco Peppino Cuomo e c’era Sergio Fiorentino assessore allo Sport di Massa Lubrense. Le istituzioni fino ad oggi a mio avviso non erano pronte e non solo per carenza di strutture, ma anche per mancanza di “sogni”. Noi stiamo provando a far vivere quello che è un sogno ad impatto zero sulla logistica turistica locale, ma ad impatto elevatissimo per tutta l’immagine del movimento sportivo costiero. C’è fame di grandi traguardi. Io la respiro e spero che questa sana onda cominci a diventare un tarlo quotidiano nella testa di chi deve adeguare strutture esistenti o progettarne di nuove.

D.: Adesso invece andiamo sul personale. Con la Folgore sei passato dal campo alla scrivania, nella vita invece segui il percorso inverso: durante la settimana vesti i panni di dirigente d’azienda mentre nel week end indossi rigorosamente la tuta d’ordinanza. Dalla panchina alla tribuna, l’ultimo impegno che ti sei assunto è quello di speaker alle partite. Quanti volti ha Fabrizio Ruggiero? Quanti sacrifici impone questa passione? Come alimenti l’energia per assolvere ai molteplici ruoli?

R.: Bella domanda. Ci sono tantissimi momenti in cui è difficile farsi forza e riuscire a reggere la pressione degli impegni anche e soprattutto quelli finanziari che oggi camminano con il progetto Folgore. Abbiamo sei atleti ospiti della nostra terra ed io amo dire che ce li mettiamo sullo stato di famiglia perché cerchiamo fisicamente di non fare mancare nulla a loro e di farli sentire come a casa. Il lavoro che svolgo mi impegna h24 e riesco bene a separare i ruoli anche e soprattutto grazie al fatto che oggi la Folgore non è Fabrizio Ruggiero, ma un insieme di dirigenti, tecnici, appassionati che lavorano in perfetta sincronia ed armonia. Da 11 anni non ricordo mai un litigio o una discussione accesa tra di noi. Mai. Ad ogni problema, una soluzione. Siamo tutti uomini di sport, semplici e pratici. Un nome su tutti che faccio sempre è quello del mio fratellone Paolo Gargiulo con cui non c’è giorno che passi senza sentirci e parlare delle cose da fare per settore giovanile e prime squadre.Non per essere retorico ma la vera Santa della mia vita è mia moglie che soprattutto da quando sono a Massa ha sopportato tante assenze e tanto tempo sottratto alla famiglia, negli anni della serie B forse ancor più che da atleta. Oggi vedere Mariella ed i miei figli al palazzetto mi riempie di gioia perché lo ripeto, il giorno della partita sta diventando momento di incontro per tanti bambini e tante famiglie!

D.: Chiudiamo questa intervista a sera inoltrata, è tempo di andare a dormire. Cosa sogni stanotte?

R.: Dovrei dire che sogno di vincere il derby contro la nostra bestia nera di sempre ma non è così. È più forte di me i sogni li associo sempre alle vittorie di guerre e non di battaglie. Sogno di svegliarmi con un palazzetto a norma per la serie A a nostra disposizione. Datemi questo e portiamo stabilmente la Folgore nell’Olimpo della pallavolo italiana.

Grazie Fabrizio, in bocca al lupo alla Folgore per la prossima.

Il sogno di poter usufruire di strutture a norma ed idonee a coltivare ambizioni sempre più elevate credo sia comune a tanti sportivi della Penisola Sorrentina.

L’amarezza sta nel constatare che ciò che rappresenta un diritto deve addirittura passare per la realizzazione di un sogno.

Siamo alle porte del 2018 e non dovrebbe esser così…

Massimo Costagliola di Fiore