Per la prima puntata (leggi qui)

 

Dopo la prima puntata credevate che ci fossimo dimenticati o, peggio ancora, arresi?

Macché si stava solo mettendo a punto le carte.

Sempre loro. Le uniche attrici che calcano i nostri palcoscenici.

Ora che tutto è pronto, mettetevi comodi. Che si smorzino le luci e che si apra il sipario.

Largo al PRG del Comune di Sant’Agnello: il Piano regolatore generale.

In uno degli stralci di atti già pubblicati, la delibera di Giunta municipale numero 90 del 3 agosto del 2015, quella che approvava il PUA relativo all’intervento edilizio denominato Piano casa, il Sindaco Piergiorgio Sagristani ed i suoi assessori approvavano:

Con il PUT abbiamo visto, nella prima puntata, che le cose non stavano proprio così. Il contrasto c’era, altro che coerenza.

Con il PRG invece?

Davvero quel PUA che dava il via libera all’housing a via Monsignor Gargiulo era conforma al PRG?

C’è solo un modo per scoprirlo: leggere le carte.

L’articolo 43 delle norme tecniche di attuazione del PRG ci spiegano quali interventi si potevano fare nella zona C2 ove sorge gran parte dell’housing

Capito un poco? Quell’area comprende solo i Piani di Edilizia Economica e Popolare (cosiddetti P.E.E.P.) approvati nel lontano 1990.

306 vani in tutto.

216 vani tra via Mons. Gargiulo (dove sorge l’housing) e via San Martino e 90 ai Colli di San Pietro.

Inoltre, come faceva notare l’allora Provincia di Napoli nelle sue osservazioni presentate al Comune e poi respinte…

Quei 306 vani da realizzare sull’intero territorio del Comune di Sant’Agnello sarebbero dovuti servire alla riduzione dell’indice di affollamento ed alla sostituzione dei vani malsani. Le famose lettere b) e c) dell’articolo 9 del PUT.

Stesso identico problema, quindi, che si sono ritrovati a Sorrento, con il Piano casa del CEPS.

Non siamo noi a dirlo, come potete agevolmente verificare. Se lo dicono da soli. Anzi se lo mettono anche per iscritto.

Prima di andare avanti, però, si consiglia l’uso di idonei farmaci perché ci sta davvero da ammattire.

In data 1° aprile 2015 (il giorno già è sintomatico), il geometra Francesco Ambrosio, nella sua relazione istruttoria, così replica alle osservazioni della Provincia:

In pratica Ambrosio dice che, siccome il Piano di Zona del 1990 era antecedente al PRG, i 216 vani previsti in quel Piano di Zona non incidevano nel proporzionamento dei vani residenziali. Vale a dire che i 216 vani in più previsti nel PRG (guarda casa lo stesso numero di quelli previsti nel Piano di Zona) sono sì inclusi nella stessa zona (come dice il PRG), ma non concorrono a nessun fabbisogno.

Sono 216 vani in più che si possono fare sostanzialmente a cacchio. Senza cioè rispettare i dettami dell’articolo 9 del PUT che prevedono sempre, anche per il Comune di Sant’Agnello, che la nuova edilizia residenziale è ammessa solo in caso di:

  1. incremento demografico,
  2. riduzione indice di sovraffollamento,
  3. sostituzione vani malsani e/o fatiscenti.

Sant’Agnello, insomma, secondo il geometra Ambrosio fa governo a sé.

Senza obblighi può costruire 216 vani così come accidenti gli pare. Per la verità, Ambrosio va oltre ed una specie di giustificazione la trova pure quando scrive che…

Il senso è chiaro. Dal momento in cui quando fu approvato il PRG la Provincia non concesse ulteriori possibilità edificatorie in funzione dell’indice di affollamento e della quota dei vani non occupati permanentemente dai residenti, ora fanno di capa loro.

Quindi ricapitolando, stando al ragionamento del tecnico comunale:

  • nell’area Via Monsignor Gargiulo via San Martino si potevano fare 216 vani secondo il vecchio Piano di zona, tutti già recepiti nel PRG dichiarato conforme al PUT. Di quei vani 72 erano stati già realizzati e 144 ancora da realizzare. Chissà dove poi, visto che l’area è sempre la stessa via Gargiulo/San Martino.
  • nell’area si potevano fare anche altri 216 vani, inizialmente a cacchio e poi divenuti housing sociale.

 

Lo stesso Ambrosio, però, poche righe più giù cambia idea e ci fa sapere che…

Avete capito pure voi quello che abbiamo capito noi?

Allora comm’è stu fatto Ambro’?

I 144 vani del vecchio piano di zona, non si faranno più? Sono finiti tutti nell’housing?

Ma non si era detto che i vani del PRG non c’entravano con il vecchio Piano di Zona?

Ma non si era detto che i vani previsti del PRG erano aggiuntivi? Inizialmente erano a cacchio e poi divenuti dell’housing?

Vi dovete mettere d’accordo là al Comune. Dovete fare pace con il cervello.

Certo, ma questo l’ha scritto Ambrosio nella relazione, vale fino ad un certo punto.

Invece no, vale fino in fondo.

Prendete un’altra dose di calmanti e continuate a leggere.

Questa trovata l’ha avallata anche la politica. Nella famosa delibera di Giunta sopra richiamata infatti, l’Amministrazione guidata dal Sindaco Piergiorgio Sagristani decideva anche…

Faceva quindi sue le note di Ambrosio. Certificava cioè che 142 dei 144 vani di edilizia economica e popolare da realizzare tra via Mons. Gargiulo e San Martino, così come prevista nel Piano di Zona del 1990 e recepiti nel PRG, non si sarebbero più realizzati.

Altro che conformità al PRG.

Quei vani sono finiti alla società SHS srl che li sta vendendo tra i 4 ed 5 mila euro al metro quadro a coloro che sono stati in grado di farsi un mutuo e di anticipare circa 150 mila euro freschi freschi prima di iniziare i lavori.

Errore di comunicazione…

…la definì lo stesso Sagristani al nostro Presidente Johnny Pollio in un intervista datata 17 ottobre 2017 per la rubrica In vino Veritas (clicca qui).

Altro che errore di comunicazione, si tratta di non conformità al PUT ed al PRG.

Ora però chi lo dice a quei cittadini di Sant’Agnello che aspettavano i 144 vani tra via Mons. Gargiulo e via San Martino previsti nel PRG che se lo possono allegramente prendere in quel posto?

Che quei vani destinati a loro – che non possono permettersi di acquistare un appartamento a 4/5 mila euro al metro quadrato, che non hanno la possibilità di avere un mutuo, che non hanno la liquidità di 150 mila euro cash – che quei vani sono finiti alla SHS srl?

Che il loro diritto ad avere una casa se ne può tranquillamente andare a farsi fottere?

Glielo diciamo noi:

Lo avete preso in quel posto, i vani per voi non ci sono più.

Lo ha scritto Ambrosio e lo hanno avallato Sagristani & Co. Restano solo due vani. Ci si può fare al massimo una casarella. Se fanno a turno tutti i pretendenti apparano la settimana all’anno tipo multiproprietà. Per il resto dell’anno solare lo abbiamo scritto e lo ripetiamo:

Se lo prendono in quel posto.

Che dite, la finiamo qui?

Macché noi ci stiamo incazzando di brutto e a questo punto vi promettiamo anche una terza puntata.

Vogliamo dimostrarvi, carte alla mano, che non solo quell’housing non è conforme al PUT ed al PRG, ma non riesce ad essere conforme nemmeno alle leggi che lo prevedono.

Un capolavoro.

(Fine seconda puntata)

Clan di Bertoldo