E’ di questi giorni la liquidazione della fattura per un incarico di consulenza fiscale ed IVA da parte del Comune di Sant’Agnello. Un importo di mille e ottocento euro per un incarico conferito nel novembre del 2016 e che è scaduto a fine 2017.

Nulla di trascendentale.

Davvero nulla che possa meritare gli onori della cronaca, se non fosse per un particolare: il beneficiario è…

“…un “extrasantenellese”…

…come direbbe il Sindaco Piergiorgio Sagristani.

Non un extrasantenellese “contiguo”, giusto per usare un altro termine caro a Palazzo Municipale. Non un professionista proveniente da uno dei Comuni che formano la Penisola sorrentina. Né dall’area stabiese-vesuviana, né dai Monti Lattari, né tampoco dall’hinterland partenopeo.

Parliamo di un extrasantanellese DOC.

Nato a Gioia del Colle, ma con studio in quel di Avellino.

In Irpinia. Nella terra che fu – ed in parte lo è ancora – di uno dei tanti punti di riferimento politici dello stesso Sagristani.

Il potentissimo Ciriaco De Mita.

Infatti, il professionista che, come si legge nella stessa determina di liquidazione, per un anno ha dato…

“…la possibilità al personale in servizio presso l’ufficio ragioneria di acquisire le competenze e conoscenze di base in materia di IVA, che hanno permesso al personale stesso di provvedere autonomamente alla tenuta della contabilità
IVA per i servizi commerciali, alla registrazione delle fatture attive e passive, alla contabilizzazione dei corrispettivi, alla tenuta dei registri contabili, alla predisposizione e trasmissione delle liquidazioni periodiche IVA ed al conteggio e versamento dell’IVA a debito con cadenza trimestrale…”

…è il dottor Donato Madaro.

Non lo conoscete?

E lo dovete conoscere.

Madaro, classe 1966, ha un curriculum di tutto rispetto, non è uno qualunque.

“Uno slalom tra società pubbliche o para-pubbliche, con incarichi ai vertici di società strategiche….”

…come ha scritto pochi mesi il sito di informazione Sanniopage nel settembre scorso, quando fu nominato dal Sindaco di Benevento Clemente Mastella a guidare l’ASIA Benevento S.p.A.

Un curriculum che, stando sempre alla ricostruzione di Sanniopage, lo vede esser stato per il passato molto vicino proprio all’ex Presidente De Mita.

Dal 2007 al 2009 fu messo a capo dell’ l’Alto Calore Servizi, uno dei carrozzoni politici più affollati del Sud Italia. Un’esperienza che gli costò un rinvio a giudizio per la vicenda degli appalti frazionati all’Alto Calore.

Secondo gli inquirenti, lui, come i suoi colleghi Eugenio Abate, Franco D’Ercole, Eduardo Di Gennaro e Mario Santoli, attraverso…

“…mezzi fraudolenti turbavano il processo amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando al fine di condizionare le modalità di scelta del contraente da parte dell’Acs procurandosi ingiusto vantaggio patrimoniale con altrui danno”.

Di qui il rinvio a giudizio nel’ottobre del 2016 e l’inizio del processo nel febbraio del 2017.

In realtà, già nel 2004 Madaro si trovò coinvolto in un’altra inchiesta condotta dalla Procura di Taranto e relativa ad un presunto traffico di scorie di alluminio fatte scomparire a tonnellate dietro i cancelli dello stabilimento Fonderie, a pochi chilometri da Taranto.

Secondo le indagini dei Carabinieri, i rifiuti sarebbero dovuti partire per la Norvegia, dove si trova l’unico impianto di stoccaggio per rifiuti tossici. Le imprese avrebbero invece lucrato miliardi di euro, dirottando quei rifiuti su Taranto.

Madaro ci finì dentro insieme ad altri imprenditori e manager, perché all’epoca era amministratore di Rifometal, un’azienda ironia della sorte di Nusco. Nusco è il Comune che ha dato i natali proprio De Mita che dal 2014 ne è Sindaco, essendo succeduto al nipote Giuseppe divenuto nel frattempo parlamentare.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, proprio la Rifometal provvedeva a portare a Taranto i carichi di scorie di alluminio, per interrarle o bruciarle.

La Rifometal venne poi chiusa nel 2007 dopo una violenta esplosione. Fu accertato che l’azienda non rispettava le norme di sicurezza imposte per i materiali trattati. Di quella inchiesta se ne sono però perse le tracce.

Nello stesso 2007, l’allora Presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, chiamò proprio Madaro nel cda dell’azienda pubblica che si sarebbe dovuta occupare della gestione degli impianti dei rifiuti e dei servizi ecologici casertani:  la Gisec. Alla Gisec era stata affidata anche la realizzazione del gassificatore di Capua.

Domenico Zinzi è il papà di Giampiero, attuale Consigliere regionale di Forza Italia.

Proprio come membro del cda della Gisec, Madaro fu anche ascoltato dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali.

Dal 2008 al 2011, troviamo Madaro come amministratore unico della Mose Spa, società interamente partecipata dal Comune di Montemiletto che si occupa di servizi pubblici comunali (idrico, dei rifiuti, di trasporto urbano). Anche questa società è stata coinvolta nell’inchiesta sulle turbative d’asta all’Alto Calore.

Nel 2017, per pochi mesi, è stato nel cda dell’Acqualatina spa, società pubblica che gestisce il servizio pubblico idrico integrato della provincia di Latina.

Fino al ritorno in Campania, destinazione Benevento dove viene chiamato all’Asia.

Poi tanti altri incarichi, consulenze e docenze e ovviamente…

 “…il lavoro al Comune di Sant’Agnello”.