Sull’area in questione sono stati realizzati una serie di interventi abusivi, anche successivi alle istanze di condono, sicché lo stato attuale dei luoghi è del tutto difforme dallo stato dei luoghi documentato nelle istanze di condono.

E’ riassunta tutta in questa frase la storia del Wine Bar di Sant’Agnello, una frase scritta dai Giudici della settima sezione del TAR Campania Napoli nella sentenza che ha riunito ben quattro ricorsi presentati da proprietari e gestori della struttura.

Una sentenza lunghissima in cui vengono ricostruiti oltre trent’anni di vicende urbanistiche, amministrative e giudiziarie che hanno viste come teatro un’area ubicata…

…praticamente di fronte alla chiesa Parrocchiale di S. Agnello ed a non più di duecento metri dalla Casa Comunale.

Inoltre, come hanno rilevato sempre i Giudici amministrativi…

…L’esistenza di abusi, distinti ed ulteriori rispetto a quelli oggetto di domanda di condono o di sanatoria, ribadisce la correttezza dell’assunto in forza del quale, come eccepito dal Comune, ci si trova ormai di fronte ad un organismo edilizio sostanzialmente unitario (locale commerciale di ben 220 mq) e, soprattutto, totalmente diverso da quello relativo alla sommatoria delle diverse pratiche.

Per queste ragioni sono stati rigettati tutti i ricorsi con condanna alla spese in favore, del Comune di Sant’Agnello, dell’avvocatura dello Stato e del vicino ed a carico di proprietari e gestori a cui non resta, eventualmente, che ricorrere al Consiglio di Stato.