Sarebbe dovuto scadere il 9 luglio del 2018 il permesso di costruire relativo all’ormai famoso canile di Trasaella, sarebbe, ma non è stato così.

Il motivo?

Il Comune ha concesso una proroga. Ora si avrà di tempo sino al prossimo 10 settembre 2019 per completare l’opera.

Su come si sia potuto arrivare a quella data, però, ci sarebbe tanto da dire.

Ci sarebbe?

No: c’è!

Allora lo facciamo.

Il 27 giugno del 2018 (circa dieci giorni prima della scadenza) il legale della Fondazione Villaggio degli amici dell’uomo chiedeva la proroga di mesi dodici…

…del permesso di costruire n. 9/2015 del 19/05/2015, per l’esecuzione dei lavori di realizzazione di una struttura di accoglienza per cani e gatti randagi, nel fondo ubicato in questo Comune alla via Nastro Azzurro…con la motivazione legata alle avversità atmosferiche e a difficoltà tecniche incontrate durante i lavori.

Insomma l’opera, la cui comunicazione di inizio lavori era pervenuta al Comune il 10 luglio del 2015, era stata ritardata da imprecisate difficoltà tecniche e dai troppi acquazzoni abbattutisi sulla Penisola sorrentina tra il 2015 ed il 2018.

Un’ecatombe!

Una motivazione che per certi aspetti fa sorridere, ma che non è nulla rispetto al resto.

Infatti, trascorrevano la bellezza di quattro mesi ed il 25 ottobre del 2018 il Funzionario responsabile dell’Ufficio tecnico, il geometra Francesco Ambrosio, si ricordava di rispondere. Prendeva atto anche della pioggia a zeffunno (o a beverun’ che dir si voglia) dell’ultimo triennio e provvedeva a concedere la proroga…

…di mesi 9 (nove) di validità del permesso di costruire numero 9/2015 rilasciato il 19/05/2015.

Quindi, facendo due conti, il permesso, scaduto il 9 luglio del 2018, si sarebbe dovuto protrarre sino al 9 aprile del 2019. Vale a dire, trattandosi di proroga, nove mesi dopo l’originaria scadenza.

Certo qualcuno avrebbe potuto contestare che il ritardo nel concedere la proroga non poteva essere di certo addebitato al richiedente e, quindi, che i nove mesi si sarebbero dovuti calcolare a far data dalla concessione della proroga.

In questo caso, volendo essere buonisti, la nuova scadenza sarebbe dovuta essere posticipata al 24 luglio del 2019, cioè nove mesi dopo la data del 25 ottobre 2018.

Invece nulla di tutto ciò.

Il Capo dell’ufficio tecnico, utilizzando chissà quale arcana formula matematica, stabiliva che per effetto della proroga, come viene precisato nello stesso provvedimento, il permesso acquisiva validità sino al 10 settembre del 2019.

Cioè ben quattordici mesi dopo la scadenza originaria ed undici dopo il rilascio della proroga.

Morale della favola i lavori dovevano concludersi in tre anni e, anche a causa della pioggia a zeffunno (o a beverun’ che dir si voglia) dell’ultimo triennio, forse si concluderanno in quasi quattro anni e mezzo. Sarebbe come dire che nel periodo luglio 2015-giugno 2018 ha piovuto sei mesi all’anno.

Alla faccia del bicarbonato di sodio. Statistiche tipo la capitale della Liberia Monrovia, la Città più piovosa al mondo.

Finito qui?

No, c’è ancora un’altra perla.

Il geometra Ambrosio faceva sapere di concedere quella proroga non solo in forza dell’articolo 15 del Testo Unico sull’edilizia, ma anche in virtù dell’articolo 30 della legge numero 98 del 9 agosto del 2013 che – a sue dire – prevederebbe…

…l’aumento di inizio ed ultimazione dei lavori di anni due.

Lui (Ambrosio), essendo più rigido, quei due anni però non li concedeva e si limitava ad assegnare solo nove mesi. Ovviamente nove mesi santanellesi che corrispondono a qualcosa in più nel calendario ordinario.

C’è un problema, la normativa richiamata dal Capo dell’ufficio tecnico dice altro. Dice che…

…Salva la diversa disciplina regionale, previa comunicazione del soggetto interessato, sono prorogati di due anni i termini di inizio e di ultimazione dei lavori di cui all’articolo 15 del DPR del 6 giugno 2001, n. 380, come indicati nei titoli abilitativi rilasciati o comunque formatisi antecedentemente all’entrata in vigore del presente decreto, purché i suddetti termini non siano già decorsi al momento della comunicazione dell’interessato e sempre che i titoli abilitativi non risultino in contrasto, al momento della comunicazione dell’interessato, con nuovi strumenti urbanistici approvati o adottati. E’ altresì prorogato di tre anni il termine delle autorizzazioni paesaggistiche in corso di efficacia alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.

Si tratta in pratica di una proroga straordinaria concessa solo a quei permessi già rilasciati e non ancora scaduti alla data di entrata in vigore della legge. Siccome la legge, quella legge (il Decreto del fare), risale al 2013, la proroga straordinaria che essa prevede si applica esclusivamente ai permessi rilasciati prima del 21 agosto del 2013.

Il permesso del canile, però, è datato maggio 2015. Successivo di giusto due anni all’entrata in vigore del Decreto del Fare, ovviamente secondo il calendario ordinario.

Praticamente non c’entra un fico secco, però Ambrosio la richiama lo stesso.

Così: ad abudantiam.

Intanto, grazie alla proroga “prorogata”, alla data del 10 settembre del 2019 saranno già trascorsi cinque dei quindici anni del protocollo di intesa che lega il Comune alla Fondazione. Cinque anni in cui nessun cane si sarà visto ancora ospitato in quel canile.

Poi si vedrà.

Vi terremo aggiornati ora però dobbiamo lasciarvi.

Dobbiamo andare a render visita ad una nostra amica che, dopo quattordici mesi di gravidanza, ha finalmente partorito un bel maschietto.

Perché quattordici mesi?

Semplice la nostra amica è di Sant’Agnello e si sa che lì i mesi durano di più.

Buon fine settimana.

Clan di Bertoldo