Il dibattito attorno al futuro del Vallone dei Mulini si alimenta ogni giorno che passa. Così dopo la presa di posizione, un po’ a sorpresa di Enrico Aprea in favore dei lavori di risanamento condotti dalla società Il Maccheronificio srl (leggi qui), si registra un nuovo intervento “pro”, anche se un tantino più moderato di quello di Aprea.

Ci riferiamo alle parole lanciate sui social da Luigi Garbo, tra i fondatori insieme all’ex Assessore Mario Gargiulo del Movimento #Sorrentoci sto.

Queste le parole di Garbo:

Quanta ipocrisia e disinformazione, anche io amo questo luogo così come è, ma un po di “onestà” intellettuale sulla questione “recupero” e futura destinazione non guasterebbe, se invece si è prevenuti verso l’attuale proprietario (sorrentino) è tutto un altro discorso; forse sarebbe stato meglio se fosse arrivato un magnate russo o altro ricco straniero ad acquistarlo.

Tutte ragioni più che valide, quelle di chi si preoccupa, secondo le varie sensibilità personali, mi sembra, però, che a molti sfugge il fatto che “purtroppo” il Vallone dei Mulini di Sorrento è sempre stata una proprietà privata, mai nella sua storia è stato patrimonio pubblico.

Perché in decenni o secoli di storia le tante amministrazioni comunali che si sono succedute non hanno pensato di vincolarlo o acquisirlo?

Anche a me piace ed affascina così come è il Vallone, ma onestamente credo che un privato “sub lex” abbia il diritto di utilizzare al meglio la propria proprietà; ribadisco “sub lex”, ovvero “sotto la legge”. Ritengo ipocrita e pretestuosa la posizione di certe persone, che oggi si ergono a paladini e difensori del Vallone, che in passato nulla hanno fatto pur ricoprendo cariche pubbliche in città.

Comunque, spero che le competenti Soprintendenze pongano un qualche vincolo e il Mulino venga recuperato dal punto di vista statico senza stravolgerlo dal punto di vista paesaggistico e iconografico.