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Avevamo concluso la prima puntata ponendoci due interrogativi:

  1. perché hanno provveduto a tagliare gli alberi?
  2. in virtù di quale titolo hanno provveduto a farlo?

Partiamo dal secondo, dove la risposta è semplice. Quel titolo non lo abbiamo trovato da nessuna parte. Eppure abbiamo cercato.

Riguardo al primo interrogativo, invece, il discorso è decisamente più articolato e per comprenderlo bene ci piace scomodare una delle figure più discusse della politica italiana: Giulio Andreotti.

Andreotti era famoso anche per le sue massime, le sue freddure. Tra queste ve n’è una in particolare che ci sembra molto pertinente alla vicenda:

A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina.

In realtà pare che il vero autore di questa battuta sia addirittura un Papa, Pio XI, ma cambia davvero poco.

Perché nella vicenda di cui ci stiamo occupando ci sta da pensar male?

Provate a seguirci.

L’area in cui la Terna sta realizzando la stazione elettrica è un fondo agricolo che ricade in zona B del PUC in vigore a Sorrento. Zona di edilizia satura. Insomma per il PUC, almeno alla sua origine, quell’intervento lì non era previsto. La stazione elettrica però è una di quelle opere “strategiche” e si è avvalsa di una sorta di normativa speciale. Una normativa che ha consentito di ottenere il permesso a costruire grazie addirittura ad un decreto ministeriale, decreto ministeriale che costituiva anche variante al PUC e vincolo preordinato all’esproprio. Attività generalmente in capo al Consiglio comunale che, data l’importanza dell’opera, è stato per certi aspetti “commissariato” dal Governo.

Per la verità lo stesso decreto chiariva in ogni caso che…

Questo aspetto, quello dell’adeguamento degli strumenti urbanistici da parte del Comune, non fa parte del lavoro dell’inchiesta, quindi lasciamolo da parte.

La normativa speciale, chiaramente si poteva applicare alla stazione ed alle sue eventuali pertinenze, di certo non all’area da cedere al Comune che poi ne doveva fare un parcheggio a servizio del cimitero.

Sembra ovvia e scontata questa riflessioni.

Il parcheggio del cimitero non è certo un’opera strategica.

Quindi, il Comune, una volta che entrerà in possesso dell’area, dovrebbe avviare l’iter di variante al PUC per poter realizzare il parcheggio, visto che lì non era previsto un bel niente dallo strumento urbanistico.

Dovrebbe o deve?

Probabilmente né dovrebbe, né deve.

Infatti nelle norme di attuazione al PUC nella parte che disciplina le zone B (quelle di edilizia satura) c’è una postilletta molto interessante.

Questa:

Ora quell’area che Terna si è impegnata a cedere al Comune, dopo che sono stati abbattuti gli alberi che prima c’erano, come potrà definirsi?

Sterrata o priva di vegetazione.

Ci sembra ovvio.

Quindi a norma di PUC sarà possibile realizzare lì un parcheggio, senza dover predisporre alcuna variante al PUC.

Se fossero rimasti gli alberi la “postilletta” del PUC  non si sarebbe potuta applicare.

Ecco abbiamo pensato male, ci abbiamo anche indovinato?

Lo scopriremo solo vivendo…

…come cantava il grande Lucio Battisti.

Però già le sentiamo le voci degli Illuminati, quelle voci intrise di sano machiavellismo.

Il parcheggio vicino al cimitero serve.

Quindi il fine giustifica i mezzi.

Allora vediamo anche questo aspetto. L’area stando al “disegnino” ospiterebbe una cinquantina di auto. Ha due varchi, una per l’entrata ed una per l’uscita. Evidentemente per evitare intasamenti.

I due varchi però avete visto dove conducono?

Alla stessa parte, vale a dire a quello stretto budello che porta il nome di traversa San Renato e che sostanzialmente conduce all’isola ecologica. In realtà quel budello continuerebbe pure, ma si trasforma in una vecchia mulattiera sterrata che è avventurosa anche a percorrerla con lo scooter.

Quindi sia per entrare che per uscire dal futuro parcheggio si dovrà passare da quel budello prima e dal piazzale antistante il cimitero poi.

Davvero una bella trovata.

Però va bene così.

Anche per questa volta il nostro lavoro si chiude qui, ma ancora troppi sono gli aspetti che non convincono.

Continueremo a studiare.

(TERZA ED ULTIMA PUNTATA)

Clan di Bertoldo