Arriva dall’udienza celebrata la settimana scorsa innanzi alla settima sezione del TAR Campania – Napoli il coup the theatre che nemmeno ti aspetti nella vicenda relativa alla realizzazione della stazione elettrica della Terna in via San Renato.

Protagonisti di questa nuova incredibile puntata sono stati la stessa Terna ed il Comune di Sorrento che, nelle loro memorie difensive, hanno sostanzialmente fatto sapere che non è prevista la realizzazione di alcun parcheggio nei pressi del cimitero.

Una vera e propria smentita al Sindaco Giuseppe Cuomo che invece, in un comunicato stampa datato 11 dicembre 2018, aveva fatto sapere di aver firmato un accordo di convenzione con Terna per la realizzazione di opere di pubblica utilità e quindi che…

…l’investimento messo in campo sarà utilizzato per efficientare l’illuminazione pubblica della città, sostituendo le lampadine attuali con quelle di ultima generazione a led e per costruire un nuovo parcheggio nei pressi del cimitero.

Una smentita anche al noto corsivista del Mattino, Antonino Pane, che in un articolo datato 28 febbraio 2019 aveva rivelato che…

…la nuova stazione sarà dotata anche di un parcheggio che potrà essere utilizzato contemporaneamente anche dagli avventori del cimitero comunale.

Non è vero niente.

Tutti hanno sognato il famigerato tram elettrico, perché come viene riportato negli atti del giudizio…

Solo indicativamente è stato detto che si farà un parcheggio, in realtà si potrà fare anche un’altra cosa o proprio niente.

Bene, benissimo, allora perché hanno provveduto a tagliare gli alberi?

Sono ancora le memorie, seppur tra le righe, a farcelo sapere…

Gli alberi sono stati tagliati per consentire la installazione del cantiere.

Quella insomma è un’area di cantiere autorizzata regolarmente con il provvedimento ministeriale.

A questo punto non ci resta che fare un tuffo nel passato e riprendere la seconda puntata della nostra inchiesta giornalistica denominata Disboscamento via San Renato (leggi qui).

Ebbene in quel lavoro venivano richiamati gli atti, compreso la relazione paesaggistica allegata al progetto.

Quaranta pagine complessive in cui si parla di tutto, meno che di parcheggi o aree di cantiere.

Non a caso nel rendering quell’area risulta addirittura esterna all’intervento. C’è una sottile linea bianca che la delimita.

Quindi si deve dedurre che l’autorizzazione ambientale non riguarda nemmeno la cosiddetta area di cantiere.

C’è di più, perché se quel parcheggio è soltanto così un’eventuale intenzione futura, per quale ragione nei grafici del progetto della stazione elettrica viene disegnato con tanto di percorsi di entrate e di uscita, asfalto e pure posti auto disposti a pettine?

Il progettista si è divertito?

Si è messo a giocare?

Dove sta la verità?

Chiaro che, dopo quanto accaduto al TAR, la verità non potrà emergere in quella sede. Servirà altro.

Intanto, per la cronaca, i Giudici Amministrativi hanno trattenuto la causa in decisione anche sulla questione di incompetenza sollevata dalla Terna, secondo cui della vicenda dovrebbe conoscerne il TAR Lazio.