La segnalazione arriva dai social e a farla è il dinamico Mimmo Calderaro che da mesi stava seguendo i lavori di restyling di Corso Italia. Oggi Calderaro ha postato alcune foto che testimoniano come le rampe di collegamento realizzate tra Corso Italia ed i “cardini” della Città vecchia abbiano pendenze a dir poco proibitive.

Le foto sembrano dar ragione a Calderaro, così come i commenti al suo post, ci riserviamo nei prossimi giorni di verificare di persona.

Ecco intanto cosa ha scritto Calderaro

“SORRENTO, Proposta di cambio toponomastica a causa di nuove barriere architettoniche.

Può sembrare una provocazione, non lo è purtroppo, è amara realtà.
I lavori di restyling del nuovo Corso Italia che oltre a riqualificarlo esteticamente abbattevano anche le barriere architettoniche ne hanno invece creato altre, alzando il livello del corso inevitabilmente ogni traversa vedeva un cambio di pendenza, il progetto originale, che si può consultare sul sito del comune, prevedeva tre rampette per ogni traversa, due laterali e una centrale, invece a lavoro fatto delle rampette non vi è traccia, si scende direttamente dal livello del Corso su ogni traversa.
Il risultato sono pendenze abbondantemente oltre il limite di legge che è del 8%.
Quindi la mia proposta è cambiare il nome di Via Fuoro in VIA FUORO DI TESTA, che da una pendenza del 5% e schizzata negli ultimi metri a tre volte tanto.
Via Tasso si può rinominare come VIA CAPE CANAVERAL, con una pendenza ottima come rampa di lancio, già prima dei lavori aveva una pendenza quasi proibitiva per i disabili motori, ora è diventata totalmente proibita.
Perché non si rispettano i progetti che ho visto sul sito del Comune?
Perché l’ufficio tecnico non controlla il rispetto della legge sull’abbattimento delle barriere che ha ormai trenta anni?
Stiamo sempre a doverci lamentare perché nessuno svolge il suo ruolo con coscienza, nessuno controlla come vengono spesi i soldi pubblici, nessuno vigila sul rispetto dei diritti di tutti i cittadini di vivere pienamente la propria città.
Siete un disastro continuo e non vi stancate mai di deluderci, perché?”