Il richiamo di Mattarella ai magistrati durante l’ultimo plenum del Csm è una conseguenza di anni ed anni di cattiva amministrazione della giustizia italiana, era inevitabile che prima o poi il bubbone sarebbe scoppiato e, come la storia italiana testimonia, il mare si agita quando c’è di mezzo la Procura di Roma, l’ex porto delle nebbie che fu molto caro ai fratelli Vitalone, sodali di Giulio Andreotti.

Le parole durissime del Presidente della Repubblica sono un messaggio chiaro contro carrierismo ed affarismo che animano l’attività di alcuni magistrati e contengono una chiara esortazione ad effettuare una netta inversione di marcia rispetto alla gestione attuale, commissariando nei fatti l’operato dell’impalpabile Ministro Bonafede, il quale, non ha mostrato nessuna intenzione di proporre una riforma degna di questo nome, oggi più che mai urgente. 

In questo paese però , ci sono amministratori locali come il Sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini, che ci ha rimesso la vita pur di non lasciare nulla di intentato al fine di salvare la vita dei dipendenti del Municipio, un piccolo eroe, un uomo altruista, una persona per bene.

Buon sabato a tutti, senza vincolo di mandato…

Giancarlo d’Esposito