È stato un venerdì di passione.

Prima una serie di soppressioni per le destinazioni di Baiano, Sarno e Sorrento e, poi ancora un guasto ad un treno presso la stazione di Vico Equense, con interruzione dei servizi, disagi e imprecazioni varie.

Non c’è nulla da aggiungere.

Nulla perché quello di oggi non è un venerdì eccezionale. Non è che si sia incappati in un giorno sfigato. È solo l’ennesimo bollettino nero che si aggiunge ai precedenti e che narrano di disservizi, problemi, inconvenienti, guasti, risse, furti, fughe sui binari, blocchi e chi più ne ha, più ne metta.

Noi continuiamo ad incazzarci e forse questo è l’unico segnale positivo. Ci incazziamo perché noi alla Circumvesuviana ci teniamo, la percepiamo come essenziale, come vitale per il nostro tessuto. Serve a chi lavora, a chi studia, a chi viene a visitare la nostra bella Penisola. Serve a non morire di smog e di traffico.

Ci incazziamo perché è in fondo parte di noi, perché potrebbe essere un gioiello e invece è trattata come una patacca.

Se non ci desse fastidio, se non ci facesse male lo scempio a cui stiamo assistendo (e così male non si andava da anni!) sarebbe peggio, perché significherebbe che ci siamo rassegnati. E la rassegnazione è l’anticamera della disfatta, della resa. Se noi non ci rassegniamo però pretendiamo che non lo facciano nemmeno coloro che ci amministrano.

Loro hanno il dovere di fare qualcosa.

E non penso alle inaugurazioni, né alle tinteggiature, né alle lettere aperte o chiuse, né alle piantumazione di alberelli e fiorellini, né ai tavoli tecnici, né ai convegni, né alle parlate tanto per parlare. Basta! Ste cose non attaccano più (semmai hanno attaccato!).

Cari sindaci, chiamate De Luca, chiamate De Gregorio e ditegli che se non mettono seriamente un punto a sta storia è meglio che in penisola si scordino di cercare passerelle, vetrine, spot pubblicitari e tutta la compagnia cantante, perché qui, nel Golfo di Surriento, siamo un tantino stufi di tirare buona parte della carretta della economia regionale per poi essere pure presi in giro.

Capisco, non è facile dire così, ma forse pure voi, se invece di pomparli per ogni annuncio di lavata di faccia, se invece di gongolarvi con loro ad ogni mano di bianco data qua e là, aveste dato importanza alla sostanza, forse oggi non saremmo a recitare il de profundis alla nostra cara Circumvesuviana!

Anna Iaccarino