RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Caro direttore,
sono Marcello Aversa e volevo sottoporvi questa storia. La storia di due ragazzi, Martin e Luis Aversa, che come tanti coetanei della penisola sorrentina, attraverso il loro lavoro si fanno strada nel mondo.
Luis Hamilton, il campione del mondo con un po’ di Maiano in testa.
Luis Hamilton sfreccerà sui circuiti del mondiale con un casco HP77, evoluzione dell’HP7, e non sarà il solo, assieme a lui altri dieci piloti, tra i quali il ferrarista Leclerc.
Sono stati due ingegneri sorrentini a realizzare il prototipo, Luis e Martin Aversa, due fratelli che ricoprono un ruolo di prestigio nella Bell Racing Helmets, marchio riconosciuto in tutto il mondo per la produzione di caschi per autosport. I due fratelli cresciuti nel piccolo borgo di Maiano, si sono laureati nella stessa Scuola di Ingegneria, la Federico II.
All’inizio della loro carriera, Martin ingegnere aerospaziale e Luis, ingegnere gestionale hanno intrapreso strade diverse lavorando in giro per il mondo: Italia, Regno Unito, U.S.A., prima di incontrarsi alla Bell, nel piccolo regno del Bahrain. Oggi l’HP77, presentato in anteprima mondiale dalla F.I.A. a Ginevra, è uno dei primi obbiettivi raggiunti insieme.
Pur lontano migliaia di Km di distanza, pur avendo una buona base economica e una carriera già ricca di soddisfazioni, i due ingegneri non hanno mai dimenticato il legame con la loro Terra, della quale vogliono conservare anche i sapori. Per questo come i due fratelli Caponi, in “Totò, Peppino e la malafemmina” ogni qualvolta da Sorrento ripartono per il Bahrain, nelle loro valige, custoditi come reliquie, non mancano mai prodotti nostrani, olio, mozzarelle, noci e, perché no, qualche dolcetto preparato da nonna Maria.
Come tante eccellenze del territorio che hanno dovuto lasciare la propria terra, il sogno di Martin e Luis, è quello di poter tornare definitivamente e mettere a disposizione della collettività, il bagaglio di esperienza acquisito, per contribuire in qualche modo allo sviluppo della terra d’origine. E’ in questa terra che hanno mosso i primi passi, è in questa terra che dalla famiglia hanno appreso lo spirito di sacrificio, quello che gli ha permesso di lavorare e studiare allo stesso tempo.
Martin e Luis, come tanti giovani che si fanno onore in tutto il mondo, sono l’espressione di un sud che troppo spesso viene sottovalutato. Quel sud che ci rende orgogliosi, quel sud a volte dimenticato perché fa meno notizia, rispetto a brutture imposte da uomini senza scrupoli. Quel sud che in silenzio, senza grandi “parate” e con la biblica pazienza di Giobbe, cerca di riportare l’ago della bilancia dalla giusta parte. 
Marcello Aversa