Un enorme striscione campeggia davanti all’ex Scuola capoluogo di via Carlo Amalfi.

Uno striscione del seguente tenore:

Giù le mani dalla scuola

Accanto il logo inconfondibile. La firma inconfondibile del movimento politico Casapound Italia. Poi volantini simili affissi in vari punti della Città.

Si è concretizzata nella notte, dunque, l’azione dimostrativa annunciata da CP finalizzata a portare all’attenzione di tutti l’incredibile vicenda della struttura scolastica, abbandonata a sé stessa da ormai quasi dieci anni.

Piano necessita di un plesso: nuovo, moderno, funzionale e antisismico.

Questo si legge poi nel volantino accanto all’esplicito invito a voler desistere dal proposito di mutare la destinazione dell’immobile.

Pochi minuti fa, poi, il responsabile del nucleo locale di Casapound Italia, Tommaso Guarracino, ha pubblicato sulla pagina ufficiale facebook del gruppo questa dichiarazione:

 “È dal 2008 che la scuola elementare di via Carlo Amalfi è chiusa, a seguito di una verifica statica da cui emersero criticità che ne determinarono la chiusura e da allora resta in uno stato di abbandono, nonostante nel 2015, a seguito di un concorso di progettazione, fuori di essa resti in bella mostra un progetto per la ristrutturazione e l’ammodernamento del plesso. Progetto che mai ha avuto inizio, e che sembra al momento accantonato, nonostante Piano di Sorrento necessiti di un adeguamento sia logistico che strutturale delle sue scuole (elementari e medie), situazione che costringe gli studenti dislocati in vari plessi a volte troppo grandi, a volte fatiscenti, ma soprattutto nessuno dei quali che risponda alle norme antisismiche. Mentre a via Carlo Amalfi potrebbe prendere vita un nuovo plesso scolastico moderno, funzionale e centrale, capace di incorporare sia le scuole elementari che medie sembrerebbe prevalere un forte interesse da parte di privati, intenzionati a rilevare l’immobile per crearne strutture private, ipotesi che trova spazio anche nel programma elettorale del sindaco in carica Vincenzo Iaccarino, il quale riportava l’eventualità di una vendita qualora non si fossero trovati i fondi necessari per il rifacimento del plesso”.

Guarracino conclude la sua dichiarazione aggiungendo in questo modo:

“Riteniamo inaccettabile questa ipotesi in quanto Piano di Sorrento necessita di strutture scolastiche moderne e funzionali, ed è certo compito di questa amministrazione reperire i fondi necessari per tale scopo, piuttosto che cedere alla tentazione di far cassa, assecondando gli interessi di qualche speculatore intenzionato più a interessi propri e non al bene comune”.