Housing sì, housing no.

PUT sì, PUT no.

E’ un palazzo troppo alto, no va bene così.

Sono in sostanza questi i quesiti su cui si sta sviluppando la querelle tra due “giganti” della nostra realtà peninsulare: l’ingegner Antonio Elefante e l’avvocato Francesco Saverio Esposito.

Il primo progettista, ma anche promotore dell’intervento edilizio di housing sociale in via Santa Lucia, nell’area dell’ex Aprea Mare. Il secondo legale di alcuni confinanti che contestano l’opera.

Chi ha ragione?

E’ probabile che forse la parola fine la metteranno i Giudici amministrativi. Un tassello piccolo ma importante, però, vuole provare a metterlo questo blog. E’ un tassello frutto del lavoro certosino del Clan di Bertoldo. L’entità astratta e misteriosa che costituisce la spina dorsale di questa esperienza di informazione libera.

Infatti l’odiato Clan è riuscito a scovare nei suoi “archivi segreti” un documento, anzi due. Due documenti che…

No, meglio non influenzarvi, valutateli voi in tutta serenità a patto però che siate disposti a spostarvi da Sorrento.

Poche centinaia di metri, al massimo qualche chilometro. Direzione Sant’Agnello: via Monsignor Bonaventura Gargiulo. Lì dove si sta portando a compimento un altro contestatissimo intervento di Housing sociale. Il progettista e promotore è sempre lui: l’ingegner Antonio Elefante.

Se si è disposti a viaggiare nello spazio però, lo si deve essere anche nel tempo.

Allora andiamo al 15 ottobre del 2015.

La Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli e Provincia, nel corso della conferenza di servizi indetta dal Comune di Sant’Agnello, invia allo stesso Comune (rif n. 17355) una nota in cui esprime il suo parere negativo in ordine all’intervento edilizio di housing sociale di via Monsignor Bonaventura Gargiulo.

L’intervento non sarebbe…

…compatibile con le caratteristiche paesaggistiche del sito e non conforme alle norme del PUT e del PRG.

In particolare vi è un punto in cui si contestano le altezze massime dei fabbricati. I privati proponenti ne prendono atto ed iniziano una serie di confronti con la stessa Soprintendenza, al fine di individuare una soluzione condivisa.

Trascorrono due mesi da quella data, quando l’ingegner Antonio Elefante presenta la nuova soluzione progettuale. Vengono così ridotti tutti i volumi, compresi quelli interrati e seminterrati. Viene mitigato l’impatto con una serie di accorgimenti e si procede ad una…

L’ingegner Elefante, quindi, a dicembre del 2015 – prendendo atto di quanto osservato dalla Soprintendenza ad ottobre 2015 – riduce le altezze dei fabbricati dell’housing di via Monsignor Gargiulo a Sant’Agnello al punto che le stesse siano…

…sempre contenute nelle max altezze ammesse dal PUT L. 35/87…

…così come scrive a pagina 4 della sua nuova relazione tecnica.

Interessante no?

Non solo alla successiva pagina 12 aggiunge questi altri elementi…

In pratica, la nuova soluzione progettuale, avendo un altezza massima di metri 12,80, è ampiamente al di sotto dei 14 metri prescritti dal PUT per la sub-area della Penisola sorrentina (dove ricade il Comune di Sant’Agnello) e, quindi è un parametro ricompreso…

…tra quelli previsti dalla citata legge regionale n. 35/87.

La Soprintendenza si ritiene così soddisfatta ed il 26 gennaio del 2016, considerato che…

Esprime il suo parere favorevole.

Anche le altezze prescritte nel PUT per la sub-area 1 è rispettata dall’intervento di housing sociale di via Monsignor Bonaventura Gargiulo a Sant’Agnello.

Ora lasciamo Sant’Agnello e torniamo a Sorrento. In via Santa Lucia.

Il progetto originario di via Santa Lucia prevede un altezza massima di 19,20 metri. 5 metri e 20 in più di quelli previsti dal PUT per la sub-area 1 (limite massimo mt. 14).

Eppure?

Eppure in questo caso né la stessa Soprintendenza, né il Comune di Sorrento ha inteso eccepire alcunché. Quasi come se Sorrento non rientrasse nella sub-area 1 come la vicina Sant’Agnello. Anzi quasi come se a Sorrento lo stesso PUT non vigesse.

Al punto da far dichiarare all’ingegner Antonio Elefante, nel suo ormai celebre sfogo, che…

La legge regionale n.19/2009, all’ art 7 co.5, é oltremodo chiara nello stabilire la regola di progettazione degli impianti produttivi dismessi ed in particolar modo affermando il principio della deroga delle altezze Max.

Può essere che abbia ragione l’ingegnere, ma allora perché poi a Sant’Agnello lo stesso tecnico correva ai ripari abbassando l’altezza degli edifici nei limiti del PUT?

A Sant’Agnello la deroga non valeva?

Sempre l’ingegner Elefante, e sempre nel suo celebre sfogo, ha aggiunto che…

Poi all art 12bis, sempre della stessa legge 19/2009 , é ‘ stato anche chiarito che la legge trova applicazione anche nei territori del PUT con un solo limite che è quello volumetrico e solo dove eventualmente nella zona omogenea non fossero consentite le nuove costruzioni…NON VI SONO ALTRI LIMITI O ALTRI PARAMETRI VINCOLATI SALVO ACQUISIZIONE DELLA AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA…
Si tenga presente che questo chiarimento normativo (applicabilità in zona PUT) è stato aggiunto successivamente nel 2014 con la legge 16/2014 proprio in risposta ad alcune sentenze del TAR Campania che avevano interpretato ( e non disapplicato) la legge del piano casa e avevano lasciato dubbi sul suo perimetro di azione ( basta leggere i lavori parlamentari che ne hanno preceduto la emanazione )..

Può essere anche questo, ma la presunta novella del 2014 era certamente antecedente all’iter dell’housing di Sant’Agnello, allora perché lì non è stata invocata?

In un passaggio, però, concordiamo con ciò che scrive Elefante

In Italia esiste ancora un principio in base al quale non è consentito a chicchessia di decidere se le leggi si applichino , e/o quando magari non piacciono o non si condividano, non vanno applicate. La legge si applica sempre e non esiste il principio del sindacato diffuso che abilita a non applicarla a proprio piacimento.

Allora che si applichi la legge…

…non a proprio piacimento…

…a Sant’Agnello come a Sorrento.

Clan di Bertoldo