“Con il termine di “housing sociale” viene definita la vasta gamma di iniziative volte ad ampliare l’offerta, a prezzi convenzionati, di abitazioni da destinare a categorie di persone e/o famiglie svantaggiate che non sono in grado di accedere all’acquisto di alloggi nel libero mercato”.

Questa definizione non l’abbiamo inventata noi.

No.

E’ scritta.

E’ scritta nella premessa della convenzione che lega il Comune di Sant’Agnello al privato: la ormai nota SHS srl.

Chiaro no?

Con l’housing sociale si intende andare incontro a quelle…

“…persone e/o famiglie svantaggiate che non sono in grado di accedere all’acquisto di alloggi nel libero mercato”.

Ci sono riusciti a raggiungere questo nobile intento?

Per poter rispondere al quesito dobbiamo fare l’unica cosa possibile.

Capire quale è il prezzo degli alloggi.

Prima di poter procedere dobbiamo però aggiungere un altro parametro.

Quanto sono grandi questi appartamenti?

In questo caso la risposta ce la fornisce il progettista. Vale a dire l’ingegner Antonio Elefante.

A pagina 17 della relazione tecnica allegata agli atti del permesso a costruire testualmente si legge:

“…avranno una superficie utile lorda di circa 76,65 mq (meno male che è circa, altrimenti ci metteva anche il micron!)” (Nella foto una delle soluzioni proposte: 2 camere da letto, living room ed un bagno).

Sia chiaro, non si parla di superficie netta. Infatti, senza considerare le murature l’alloggio sarà di 60/65 metri quadrati!

L’ingegnere Elefante nella sua relazione spiega anche le ragioni di questa scelta:

“…in coerenza con le mutate esigenze della popolazione e del mercato che richiedono tagli di alloggio sempre più piccoli; infatti il mercato delle abitazioni sociali è sempre più diretto a soggetti singoli, coppie senza figli, famiglie disagiate, anziani, divorziati” e, udite udite “…emigrati regolari”.

Quindi il cruccio è sempre quello: aiutare chi non può permettersi di acquistare una casa. Addirittura aiutare persino un emigrato, ovviamente regolare.

Qui apriamo una parentesi e ci poniamo un quesito.

L’emigrato è colui che ha lasciato la nostra terra. Oggi magari vive in Australia o in America. Allora che ce ne importa se è regolare o meno in quello Stato in cui si è trasferito? Soprattutto, però, cosa accidenti se ne deve fare di una casa qui uno che emigrato? Gli serve per quando torna in vacanza?

Non è che forse ci si riferisce agli immigrati?

Chi lo sa!

Non facciamoci depistare, però, e continuiamo nel nostro approfondimento.

Abbiamo una missione: scoprire il prezzo degli alloggi.

Torniamo alla convenzione.

All’Articolo 11, pagine 22 e 23, possiamo leggere…

“… il prezzo di vendita degli alloggi di “housing sociale” convenzionata viene stabilito e concordato nella misura di € 2.600,00 (euro duemilaseicento/00) al metro quadrato di superficie convenzionale”.

Quindi uno potrà pensare: 65 metri quadrati per 2 e 600 euro equivale a 169.000 euro. Effettivamente il prezzo è buono.

Questa cosa potrà pensarla qualcuno, non certo noi.

Infatti se si legge con attenzione si scopre che il prezzo è 2.600,00 al metro quadrato ma non di superficie netta (60/65 mq), né di quella lorda (76,65 mq), bensì di quella convenzionale.

Cosa è però la superficie convenzionale?

Torniamo alla convenzione.

Sempre articolo 11), ma lettera e) è lì che si spiega che la superfice convenzionale equivale alla

“…superficie utile abitabile aumentata del 60% (sessanta per cento) della somma della superficie non residenziale e della superficie dei parcheggi, nonché del 10% delle aree giardinate pertinenziali”.

A questo punto il prezzo finale di un appartamento quale è?

In queste settimane sono spuntate vari ipotesi.

I pro-housing hanno sostenuto che il prezzo era pari a meno di 200 mila euro. Di diverso avviso gli anti-housing che hanno ipotizzato prezzi che toccano addirittura i 350 mila euro.

Per risolvere abbiamo provato a fare due calcoli, ma soprattutto abbiamo fatto la cosa più semplice da fare. Ci siamo procurati diversi preliminare ed abbiamo fatto la media.

Ci è venuto fuori un prezzo al metro quadrato pari a circa 4.520 euro.

Quindi l’appartamento di 65 mq, con questo prezzo al metro quadrato diventa del costo pari a 300 mila euro.
Ritorna il me cojoni.

Siamo sicuri che così si rispetta il principio ispiratore dell’housing sociale?

Siamo proprio sicuri che questo intervento edilizio sia rivolto a quelle…

“…persone e/o famiglie svantaggiate che non sono in grado di accedere all’acquisto di alloggi nel libero mercato”?

I dubbi crescono ancora di più.

Anche perché a farli lievitare un altro particolare.

Sapete quale è il valore commerciale di una abitazione civile ad uso residenziale in Sant’Agnello alla via Mons. Bonaventura secondo la banca dati delle quotazioni immobiliari dell’Agenzia delle Entrate?

E’ facile, potete verificarlo utilizzando questo indirizzo:

http://wwwt.agenziaentrate.gov.it/…/Consultaz…/risultato.php

Avete letto bene?

Minimo 2 e 700 euro, massimo 4 e 100.

Insomma le “…persone e/o famiglie svantaggiate” se si rivolgessero al “libero mercato” riuscirebbero persino a risparmiare.

Per onestà intellettuale, prima di chiudere, dobbiamo precisare che il prezzo di 2 e 600 euro al metro quadrato di superficie convenzionale è un prezzo medio. E’ sempre la convenzione che lo dice.

Potrebbe essere di più (senza specificare quanto di più), ma anche di meno.

Vuoi vedere che i preliminari che abbiamo visionato siano proprio quelli con i prezzi più alti?

Allora per fugare ogni dubbio, rivolgiamo un invito ai diretti interessati.

Comune di Sant’Agnello, e per esso il Sindaco Piergiorgio Sagristani, ed SHS srl:

Perché non rendono pubblici accanto alle piantine dei singoli appartamenti anche i prezzi?

Nell’attesa che ci venga fornita la risposta, noi continuiamo il viaggio.

C’è ancora tanto da dire.

Siate pazienti.

(FINE PRIMA PUNTATA)

CdB