Da un po’ di giorni il vialetto che da via Cassari conduce a Corso Italia, attraversando il Parco Dresda, risulta sbarrato da un cancello marrone. Per la verità il cancello è già lì da un po’ di tempo, solo che sino ad ora era sempre rimasto aperto. Adesso, invece, una serratura nuova di zecca lascia intendere che l’accesso è riservato solo ai detentori della chiave, vale a dire i condomini.

Il perché di questa novità sono in tanti a chiederselo sui social, ma la risposta ufficiale, non è ancora venuta. La circostanza è singolare, anche perché dal lato di Corso Italia il cancello, quanto meno quello pedonale, è invece regolarmente aperto. Per cui la beffa è doppia per chi pensa di accorciare i tempi per recarsi alla stazione. Entra nel varco di Corso Italia, percorre tutto il viale e poi si trova la strada sbarrata ed è costretto a tornare indietro perdendo il doppio di quel tempo che intendeva risparmiare.

Eppure non è la prima volta che accade. Per il passato in più di un’occasione quel cancello era stato chiuso, ma poi subito dopo riaperto.

Insomma resta un mistero.

Dalle carte, però, emergono una serie di stranezze che amplificano ulteriormente questo mistero.

Ad esempio al catasto il viale risulta addirittura mappato, come si evince dall’estratto che pubblichiamo, nel quale si vede la stradina che è costituita da quella parte tratteggiata che costeggia le particelle 459 e 460

C’è di più.

Leggendo una vecchia relazione datata 1975 si scopre che quando fu realizzato il complesso edilizio era previsto a carico dei costruttori, la S.E.M. Società Edilizia Metese, addirittura l’allargamento di via Cassari. L’allargamento in realtà non fu mai realizzato e rimase questa così come altre difformità.

Esiste però agli atti una servitù di uso pubblico?

C’è chi ricorda di sì e chi invece sostiene che il viale fu sempre lasciato aperto, proprio perché non fu realizzato l’allargamento di via Cassari. Una sorta di ristoro alla collettività.

Quel che è certo è che in questi anni si è certamente usucapita la servitù di uso pubblico. Tutti praticamente si sono sempre serviti di quel viale, per cui appare quanto meno fuori luogo la mancata presa di posizione, almeno sino ad ora, da parte dell’Amministrazione comunale.