C’era attesa per la seduta di Consiglio comunale di lunedì scorso, attesa soprattutto per la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle nei confronti del Presidente del Consiglio comunale Gennaro Rocco.

In realtà l’assise ha confermato quanto già si respirava nell’aria. La maggioranza ha fatto quadrato intorno a quello che sarebbe dovuto essere il principale suo avversario – l’unico esponente eletto della lista ORA X – ed ha respinto l’assalto dei pentastellati.

Dalla discussione, tuttavia, sono emersi gli elementi più interessanti.

Già un primo assaggio lo si era avuto al momento dell’approvazione delle linee programmatiche, quando Rocco ha deciso di astenersi ma distinguendo la sua posizione da quella dei 5 Stelle.

“Io mi asterrò, però non lo chiamerei libro dei sogni, perché già si dà l’idea di una cosa irrealizzabile, né tanto meno mi voglio identificare come una sentinella. Perché se posso compartecipare per il miglioramento della vita pubblica dei cittadini io sto a disposizione”.

Insomma se dovesse servire, Rocco c’è. Questo in sintesi il passaggio fondamentale dell’intervento del Presidente.

Sagristani ne prende atto e rende il favore al giro successivo, quando annuncia, scavalcando persino il suo capogruppo, che la maggioranza respingerà la mozione di sfiducia.

Arriva finalmente il momento di Rocco che prova a salire in cattedra lanciandosi in discutibili lezioni di politica, diritto e persino grammatica, prima di accusare i Cinque Stelle di essere stati eterodiretti nella presentazione della mozione.

E’ solo l’antipasto del vero Rocco/Pensiero che viene esternato da lì a pochi attimi:

“E’ una fissazione, è un luogo comune che io sia una ruota di scorta della maggioranza. A parte che nella maggioranza ci sono tante ruote e quindi praticamente una ruota in più una ruota in meno non cambierebbe niente. Però vorrei, veramente lo dico con tutta sincerità, non lambiccatevi il cervello io sto con l’opposizione, io sto con la maggioranza. Io ritengo che la posizione politica possa essere cambiata. Se si dovessero verificare delle condizioni per cui uno dell’opposizione ravvede che ci sia un beneficio per la collettività può passare alla maggioranza e viceversa. Le figure non sono inamovibili, possono essere mobili. Chiaramente bisogna giustificare politicamente non per convenienza”.

E’ tutto grasso che cola per il Sindaco Sagristani che conclude l’argomento gongolandosi:

“Non pensavo mai di fare da pacificatore tra le opposizioni, ma nella vita ci sta pure questo”.

Da Palazzo Municipale è tutto, a voi la linea.