E’ fissata per domani sera la riunione tra i Sindaci del comprensorio peninsulare per decidere il futuro della scuola in questa seconda ondata del Covid.

Una decisione che per certi versi appare scontata: scuole chiuse e si torna alla didattica a distanza. Questo nel tentativo di far fronte all’epidemia, dopo che negli ultimi giorni sono sempre più frequenti i casi di positività tra i bambini.

Non hanno notato, o fingono di non aver notato, che nessuno di questi casi è frutto di un contagio scolastico. I focolai sino ad ora sono stati altrove, in principal modo nelle feste, nelle cerimonie, negli assembramenti fuori ai locali.

Eppure lì non si interviene.

Il refrain è noto: si deve guardare all’economia. Allora si fa la cosa più semplice e meno dannosa dal punto di vista economico. Le scuole sostanzialmente non muovono il PIL. Nessuno perde il posto se si chiudono le scuole.

E’ vero, ma la consideriamo comunque una scelta aberrante.

A rimetterci, infatti, sono e saranno i nostri figli. Solchi profondi, forse incolmabili, che si andranno a creare nella loro formazione e nella loro crescita sociale.

Ma chi se ne fotte?

Ai nostri Amministratori serve lo scalpo da esibire come trofeo alle folle dei likeaprescindere e quale scalpo migliore della scuola, tanto i likeaprescindere sono talmente coglioni che non se ne rendono nemmeno conto che a pagar pegno sono anche i figli loro.

La decisione non l’hanno ancora presa i nostri Sindaci, è vero noi non contiamo una beneamata minchia, ma glielo vogliamo dire comunque a chiare lettere:

LA SCUOLA E’ L’ULTIMA COSA CHE DOVETE TOCCARE, FERMATE PRIMA TUTTO IL RESTO E POI, SE NON SI RISOLVERA’ NIENTE, FERMERETE LA SCUOLA!