Addirittura a sei giorni di distanza dai prelievi arriva l’ordinanza del divieto di balneazione a Meta. Un ritardo che, a leggere nel provvedimento, sarebbe addebitabile all’ARPAC che avrebbe trasmesso i dati solo nella giornata di ieri.

La cosa più incredibile è un altra però: l’ordinanza indica come area sottoposta al divieto quella denominata Scutolo e non quella denominata Purgatorio.

Eppure le analisi dell’ARPAC parlano chiaro a Scutolo nella giornata del 13 giugno i valori erano risultati totalmente fuori norma nel prelievo effettuato alle ore 12 e 15, quando gli enterococchi erano al massimo 2005 (il limite è a 200) e gli escherichia coli anch’essi a 2005 (valore massimo consentito 500). Tuttavia, a distanza di pochi minuti, veniva effettuato un nuovo prelievo che forniva esiti totalmente diversi. Emergenza rientrata e valori scesi a 31 (enterococchi) e 164 (escheriacoli). Alterati, ma ampiamente nella norma.

Situazione inversa al Purgatorio dove nel prelievo fatto alle 12 e 32 i valori erano 368 (enterococchi) e 306 (escheriacoli). Superato il limite di tollerabilità solo per i primi. Dalle successive analisi, effettuate alle 12 e 38, i parametri schizzavano al massimo registrabile (2005) per entrambi.

Divieto di balneazione assoluto!

Divieto di balneazione che però è rimasto nel cassetto sino a ieri e che solo stamattina si è tramutato in un’ordinanza che addirittura indica un luogo sbagliato.

Scutolo e non Purgatorio.

Ad onor del vero, nell’ordinanza sono indicate anche le coordinate geografiche di riferimento, coordinate che invece portano all’area esatta, vale a dire:

  • inizio 14.40.643 e 40.64.608
  • fine 14.40.463 e 40.64.346

Come si vede con Scutolo l’area in questione non c’entra assolutamente niente.

A che gioco giochiamo?