La SICA srl, la società proprietaria dell’area dove sorgeva l’ex Mostro di Alimuri, non sarà tenuto a pagare al Comune di Vico Equense la somma di oltre 400 mila euro che servì all’abbattimento dello scheletro del fabbricato.

Questo è quanto ha statuito la sesta sezione del Consiglio di Stato di Roma, che ha riformato in toto quanto precedentemente statuito dal Tar Campania.

Almeno per il momento, sia chiaro.

Già perché quella emessa dal Consiglio di Stato non è altro che la riforma del provvedimento cautelare con il quale in primo grado si era negata la sospensiva all’atto con cui il Comune chiedeva i soldi alla SICA.

Secondo i Giudici di secondo grado…

…ad un primo sommario esame proprio della fase cautelare, deve ritenersi che le spese della demolizione non possano essere addebitate all’appellante atteso che quest’ultimo:

a) non è il responsabile dell’illecito edilizio;

b) ha acquistato la proprietà dell’area interessata dall’abuso quando questo era stato già da tempo realizzato.

Ora si tratterà di capire cosa accadrà nella fase di merito che inizierà nuovamente innanzi al TAR e poi, eventualmente, tornerà in Consiglio di Stato.

La battaglia è ancora lunga, ma qualcuno già inizia a chiedersi se quei soldi il Comune li rivedrà mai più.