Con la seduta consiliare di ieri è stata ufficialmente archiviata la pratica Costantino Russo

Marco D’Esposito ha esordito nei panni di assessore. Ha preso tutte le deleghe precedentemente detenute da Russo. Tutte tranne la rogna personale. Teresa Cappiello, invece, ha occupato il posto che era di Russo in Consiglio comunale.

Tutto è compiuto.

Quanto si è dovuto penare per arrivare a tanto, però, solo i diretti protagonisti lo sanno.

In principio c’era la promessa

Una promessa fatta dal Sindaco Vincenzo Iaccarino a Marco D’Esposito ad inizio consiliatura. Ci sarebbe stata una rotazione e D’Esposito sarebbe entrato in Giunta.

Iniziavano così a trascorrere i giorni, le settimane, i mesi ed anche gli anni, ma di questa rotazione non se ne vedeva mai il compimento. La promessa restava tale.

Intanto D’Esposito cominciava a puntare i piedi

Ad insistere, a far capire che la sua pazienza aveva un limite. Voleva fare l’assessore.

L’unica strada percorribile sembrava pertanto essere quella della staffetta con Sergio Ponticorvo, l’assessore che – benché avesse ottenuto una performance elettorale peggiore di quella di D’Esposito – era stato ripescato come tecnico in Giunta. Qui scattava però il secondo problema. Ponticorvo non aveva nessuna intenzione di lasciare il suo incarico. Soprattutto, però, Ponticorvo era un fedelissimo della prima ora. A differenza di D’Esposito, considerato invece il figlioccio politico dell’ex Sindaco/incubo Giovanni Ruggiero.

Uno scambio a perdere

Uno scambio che andava di fatto a sbilanciare completamente l’Esecutivo.

Iniziavano così settimane di studi da parte dei tattici di Iaccarino. Scartata l’azzardata ipotesi di aprire alla minoranza, l’unica via percorribile finiva con il portare direttamente al nome di Costantino Russo. Non sarebbe stato più Ponticorvo, quindi, l’agnello sacrificale ma il super votato Costantino.

I rapporti non proprio idilliaci tra il Russo e lo stesso Sindaco Iaccarino costituivano già di per sé un terreno fertile su cui lavorare. Russo, infatti, più volte aveva confessato di voler lasciare il suo pesante fardello da assessore, ma non l’avevo mai fatto. Soprattutto, non aveva mai parlato di dimettersi da Consigliere.

Serviva un “incentivo”

Un “incentivo” per far sì che Russo lasciasse sia la poltrona assessoriale che quella di Consigliere. Infatti un Russo demotivato nell’assise cittadina, dopo la perdita di Antonio D’Aniello, sarebbe stato un vero problema. Avrebbe potuto creare ulteriore instabilità.

Ecco che spuntavano dal passato più o meno recente un paio di questioni che vedevano Russo interessato. Pratiche che, anche per la serenità degli uffici, sarebbero potute essere valutate meglio se lui fosse diventato ad essere un semplice cittadino. Il classico consiglio spassionato che con il passare dei giorni ha finito con il fare breccia. Così all’ultimo degli “scazzi” avuto con Iaccarino, Costantino Russo non ci ha pensato su due volte e si è dimesso.

Dimesso da tutto

Metà del lavoro era fatto. Il posto in Giunta si era liberato: il desiderio di Marco D’Esposito poteva finalmente essere appagato.

Restava l’altra parte dell’opera da compiere.

Stando al risultato elettorale, il ruolo di sostituto di Russo in Consiglio sarebbe spettato a Giusy Aversa.

Per la serie scarti fruscio e prendi primiera. La Aversa non era considerata proprio una fedelissima. Tra altri e bassi, il suo legame politico con il passato “americano” era e resta molto forte.

Per fortuna si è scoperto che l’Aversa aveva però anche lei un problemino con il Comune. Un problemi sempre legato al passato. Un passato mai così attuale. Allora forse non sarebbe stato il caso creare situazioni seccanti da gestire. Non tanto l’opposizione, ma i blog – tipo Il Talepiano – poi avrebbero potuto scrivere. Rompere le palle.

Sta di fatto che l’Aversa ha rinunciato

Scalando la classifica dei non eletti si arrivava così ad Alessandro Gargiulo, cooptato all’ultimo momento in lista dalla più americane degli americani: Rossella Russo.

Dopo aver scartato fruscio e preso primiera, si prendeva di nuovo fruscio.

Anche qui, come una manna dal cielo, è arrivata la richiesta di mobilità da parte del Comandante dei Vigili Urbani Marco Porreca.

Per la serie clamoroso al Cibali

Una volta libera quella casella, potrebbe essere occupata proprio da Gargiulo che il Comandante già lo fa, ma a Praiano. Operazione legittima, ma imbarazzante se Gargiulo fosse entrato prima in Consiglio comunale e poi avesse chiesto la mobilità per passare a condurre i vigili carottesi.

Sta di fatto che anche Gargiulo ha rinunciato.

Dopo due frusci ed un primiera, si è potuti finalmente arrivare al carico: Teresa Cappiello. Una dei pochi che Iaccarino aveva convinto sin dal primo momento ad abbracciare il suo progetto. Una vera fedelissima.

Un altro 25% era compiuto

Restava l’ultimo sforzo. Convincere Marco D’Esposito ad entrare in Giunta, ma accettando le deleghe di Costantino Russo, senza cioè l’agognato commercio, turismo, spettacoli, ricchi premi cotillon e cazzi vari. A dispetto delle previsioni è servito davvero poco. Un po’ di voce grossa ed anche D’Esposito, con la coda tra le gambe, ha accettato il diktat.

O così o niente? Allora va bene così.

Sono potuti partire i tappi di spumante

In alto i calici. Via al brindisi.

Non solo quello di Natale, ma anche quello di un 2019 più sereno, si spera.

In effetti è così.

Iaccarino dal rimpastino esce rinforzato. Prende quella boccata di ossigeno di cui aveva tanto bisogno. In Giunta D’Esposito con quelle deleghe non può che finire sotto l’ala protettrice di Pasquale D’Aniello ed allontanarsi un po’ da Rossella Russo e dal suo primo mentore Giovanni Ruggiero.

In Consiglio poi, con la Cappiello al posto di Costantino Russo, si è nettamente più “protetti”.

Certo c’è da vedere come reagiranno gli altri, ma per loro c’è tempo.

Per il momento si può continuare a vivacchiare.

j.p.